Fino alla scorso anno gli studenti entrando in sala d'esame si trovavano ad affrontare il famigerato documento a cui collegare istantaneamente tutte le materie studiate durante l’anno. Una modalità che ha sempre generato non poche polemiche: in molti si sono lamentati dello stress e dell'ansia che una tale prestazione potesse scatenare nei giovani ragazzi, sottolineando anche come la modalità scelta avvantaggiasse gli studenti con un'intelligenza di una tipologia specifica e svantaggiasse gli altri, che se pur ben preparati non riuscivano a dimostrare la loro conoscenza dei fatti a causa di un sistema rigido e che non ammetteva "variazioni sul tema".
Ma da quest’anno tutto cambia: addio al documento e tagli delle materie. Ora gli studenti si troveranno a portare all’esame solo 4 materie, con una commissione di professori piuttosto ridotta. La motivazione sembra semplice, elaborare “un orale più serio e sereno”, commenta il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’altro lato della medaglia è decisamente meno splendenti per gli studenti: chi non si presenta all’esame orale, infatti, non supererà automaticamente la prova.
Il dibattito tra i ragazzi è diventato abbastanza divisivo: alcuni gioiscono di essere nati nel 2007, sottolineando come non solo abbiano superato la prova di terza media sostenendo solo l’orale causa Covid, ma anche come nel momento più temuto da ogni studente siano stati avvantaggiati con l’introduzione di regole piuttosto facilitanti. Qualcun altro si dice piuttosto perplesso e solleva una questione delicata: non è che queste regole che sembrano avvantaggiare gli studenti sono in realtà un deterrente da qualsiasi tipo di sciopero? Un po’ come se per evitare future proteste si sia dovuto fornire agli studenti qualcosa per cui accontentarsi. Non ci resta che aspettare giugno per scoprirlo