La Scuola Dialogica di Angela Troia: parola d'ordine "identità"
La Dirigente Scolastica dell'IIS D'Alessandro sperimenta un modello di scuola dove tutti gli attori possono "stare bene"
Alessandra Testori | 2 ottobre 2025

“Per creare benessere bisogna innanzitutto creare una comunità”. Angela Troia ha le idee chiare: a scuola si deve stare bene. Nata come professoressa di sostegno, oggi è Dirigente Scolastica dell’IIS D’Alessandro di Bagheria e da quella prima esperienza di insegnamento (“che ho scelto con convinzione” ci tiene a sottolineare) si porta dietro la capacità di accogliere, ascoltare, includere e provare empatia. La sua idea di scuola nasce da una visione socio-affettiva e non solo cognitiva dell’insegnamento, in cui la scuola è chiamata a coinvolgere e far star bene tutti i suoi attori. Il suo istituto, che da 3 anni sta sperimentando il modello pedagogico-organizzativo Dada (Didattiche per Ambienti di Apprendimento), è anche sede di uno degli Osservatori di area per la Dispersione Scolastica, punto di riferimento territoriale per la promozione della salute mentale e del benessere scolastico per le 25 scuole che ad esso fanno capo.

Quando un ragazzo o una ragazza manifesta un disagio, due operatrici socio-pedagogiche sono pronte a intervenire attuando strategie personalizzate. Ma non solo: facendo parte della Rete delle Scuole Dialogiche, pone grande attenzione al dialogo per ogni singolo consiglio di classe. Questo significa che il patto di corresponsabilità educativa non è generalizzato per l’istituto ma specifico per ogni singola classe e contesto.

Al centro di tutto c’è la parola “identità”: grazie al Protocollo d’intesa “Promuovere la salute dell’identità degli adolescenti tra ieri e oggi”, l’IIS D’Alessandro accompagna i propri studenti in un percorso di ricerca della propria identità, sia da un punto di vista sessuale (anche con l’adozione di un protocollo che riconosce le carriere alias), sia attraverso un sistema di valutazione che premia il percorso e non valuta la persona: il registro elettronico viene aperto ai genitori solo a inizio mese, permettendo a tutti e tutte di commettere passi falsi e recuperare in tranquillità; le votazioni sono sempre accompagnate da una valutazione formativa e descrittiva e, invece del classico quadrimestre, viene adottato il “periodo breve-periodo lungo”, che prevede una valutazione del quadro iniziale a ottobre e una finale che inquadra l’intero percorso di crescita.

E per chi non riuscisse a superare l’anno, niente paura: la Preside incontra tutti gli studenti ripetenti per dimostrare loro che la bocciatura è solo un errore di percorso e non ha niente a che vedere con la loro identità. Allo stesso modo, cura il rapporto con i genitori, organizzando incontri ristretti per restituire alla famiglia il ruolo di “modello” che spesso tende a perdere.