Il libro si racconta in radio
Le classi al lavoro su Daniele Mencarelli, una delle voci più originali del panorama letterario italiano odierno
Tommaso Di Pierro | 4 April 2024

L’autore romano, finalista al premio Strega e vincitore del premio Strega Giovani nel 2020, è stato intervistato per il progetto Il libro si racconta in radio dalle studentesse dell’Istituto Tonino Guerra di Novafeltria, in provincia di Rimini, per raccontare il suo ultimo romanzo, Fame d’aria, discutendo anche di poesia e dell’importanza della lettura.

In Fame d’aria si narrano le vicende di un padre, Pietro, sopraffatto dalla malattia del figlio Jacopo. Per para- frasare il titolo del suo precedente romanzo, anche questo amore paterno, così sofferente e sensibile, rincorre la salvezza?

Questo sostantivo è a me molto caro. Pietro rincorre una salvezza, certo; spesso l’essere umano identifica la salvezza col suo contrario. È un uomo disperato che cerca salvezza attraverso la disperazione, è un uomo abbrutito dal dolore. La ricerca di salvezza avviene sempre attraverso il contatto con altre persone.

La sua ultima pubblicazione è un ritorno alla poesia

Dal 1997 al 2017, per vent’anni, ho scritto solo poesie. A gennaio è uscito il mio ultimo libro, Degli amanti non degli eroi, due storie in versi pubblicate nella collana Lo Specchio, di cui ero grande fan da giovane. Promuovere un libro di poesia è come seguire un figlio un po’ più fragile rispetto al libro di narrativa, che guadagna più facilmente le vetrine delle librerie. I numeri sono diversi ed è più delicato, per cui è stato bello portarlo a scuola, dove tanti adolescenti hanno scoperto per la prima volta che la poesia è una lingua che può essere vissuta e perlustrata. Mettere la poesia dentro il loro orizzonte è stato un risarcimento enorme per i tanti anni di lavoro. Vedere ragazze dell’età dei miei figli che hanno 5 o 6 libri sulle loro scrivanie è una grande soddisfazione.

Su cosa sta lavorando attualmente?

Sto scrivendo un romanzo sul tema dell’origine, ovvero una riflessione su ciò che ho più a cuore, il tema della famiglia. Nel bene e nel male è il grande luogo dove l’uomo si realizza o soccombe. Noi, in Italia, viviamo questo rapporto fino a conseguenze talvolta quasi illogiche e contro natura. Questa opera sarà una riflessione critica verso il concetto attualmente dominante di famiglia. Io sono cre- sciuto in una famiglia orizzontale, mentre attualmente la fanno da padrone dei nuclei piccolo borghesi disintegrati.