Caro affitti, gli studenti si spostano nelle Università più piccole
Secondo i dati Censis i giovani tendono a trasferirsi di meno nelle grandi città universitarie. Boom di iscrizioni negli Atenei del sud
Redazione | 30 August 2024

Meno studenti fuori sede al Nord e nelle grandi metropoli e più giovani che scelgono di rimanere a studiare nella loro Regione. Il motivo? Per molti i costi degli affitti in città, insostenibili per un giovane neodiplomato. I dati Censis, nell’anno accademico in partenza (2024/2025), registrano un aumento significativo degli immatricolati nelle Università più piccole e, in particolare, in quelle presenti al Sud e alle Isole, a discapito invece degli Atenei più “famosi” (per nome e tradizione) della penisola. 

Nelle grandi città universitarie, infatti, negli ultimi anni si è registrato un aumento progressivo del costo degli appartamenti e, in generale, il costo della vita resta decisamente più alto rispetto ai piccoli centri. Una differenza economica che tende a essere presente anche in base alla collocazione degli Atenei dal punto di vista geografico: al nord i prezzi sono più alti rispetto ai piccoli e medi centri del sud Italia. 

Le nuove generazioni tendono conto dei prezzi e delle aspettative di vita oltre che della vivibilità dell’Ateneo. 

Fra i fattori che condizionano le scelte, secondo i sondaggi, c’è il costo della città selezionata, la disponibilità di trovare un alloggio, ma anche i servizi messi a disposizione dall’Università e le agevolazioni elargite e condivise dagli enti del diritto allo studio. I giovani sono molto più attenti al loro work life balance e alla sostenibilità dei luoghi che scelgono di vivere per il periodo degli studi. La fama dell’Ateneo rimane un fattore in grado di influenzare le scelte, ma non è più quello più importante e determinante nella scelta del percorso di studi.

La classifica degli Atenei

Nella classifica stilata dal Censis relativa ai grandi atenei statali al primo posto, sorprendentemente rispetto agli anni precedenti, figura l’Università della Calabria, seguita da Pavia, Perugia, Parma, Cagliari, e Salerno. Milano Bicocca crolla al settimo posto, Roma Tre addirittura al quattordicesimo. 

Per quanto riguarda invece i cosiddetti mega atenei, al primo posto troviamo l’Università di Padova, seguita da quella di Bologna. New entry, al quarto posto, l’Università di Palermo, ben tre posizioni sopra rispetto a quella di Torino. 

Le Università delle grandi città (Roma, Milano, Napoli e Torino) non occupano più quindi i primi posti nelle classifiche. 

Il caro affitti, denunciato da molti studenti con proteste fuori dagli Atenei anche nel corso dei precedenti anni accademici, ha sicuramente influenzato questa classifica che deve tenere conto però, allo stesso tempo, anche dell’impegno dimostrato da alcune Università più piccole diffuso non solo nell’ampliare l’offerta formativa, ma anche nel promuovere servizi socio culturali pensati per gli studenti. Un ruolo importante viene ricoperto anche da parte degli enti e organismi del diritto allo studio, presenti in ogni regione, che si occupano di rimuovere gli ostacoli per il pieno accesso e proseguimento degli studi universitari. Gli enti dsu tramite i bandi mettono a disposizione posti letto e alloggi nelle città, oltre ad agevolazioni nel servizio ristorazione, nei trasporti pubblici, promuovendo, infine, anche molteplici occasioni di socializzazione e appuntamenti culturali. 

Una buona campagna di comunicazione svolge, altresì, un ruolo importante nel condizionare la scelta dei giovani, molto attenti ai valori che vengono promossi e veicolati dall’Ateneo che scelgono di frequentare. Molti Atenei del sud o presenti in città più piccole sono stati molto attivi, negli ultimi anni, nel comunicare repentinamente le varie opportunità e servizi messi a disposizione. Per fare un esempio, lo slogan utilizzato dall’Università degli Studi della Basilicata e promosso da ADISURC Basilicata Studio all’Unibas è ovvio che tutti sanno il mio nome!”. Uno slogan che sta a sottolineare non solo un numero più contenuto di iscritti rispetto ai mega atenei, ma la mission dell’Ateneo: quello di far sentire accolti e in casa le matricole, conoscendo i bisogni degli studenti in un rapporto più vicino e diretto con le istituzioni. 

Molti Atenei piccoli hanno quindi scelto di percorrere questa strada, portando risultati positivi in termini di iscrizioni e apprezzamento nei confronti dei servizi e percorsi offerti.