Studentessa italiana tra i 50 finalisti al Global Student Prize
Maty Gning ha 20 anni e ha lanciato e ValeU, la start up che si occupa della produzione e vendita di hijab (veli) e abiti etnici dell'Africa occidentale
Redazione | 27 luglio 2023

Una start up che produce hijab per le donne africane. L'idea è di una giovane studentessa italiana di Bergamo, ora tra le 50 finaliste del Global Student Prize, il "Premio Nobel" per gli studenti. 

Si chiama Mame Maty Gning, ha 20 anni, è di Celadina (Bg) ed è appena risultata tra i 50 finalisti al mondo dell’edizione 2023 del “Global Student Prize”, meglio conosciuto come il premio “Nobel” degli studenti. Il Global Student Prize è un premio di 100mila dollari per “studenti straordinari di tutto il mondo che stanno realizzando un impatto reale sull’apprendimento, sulla vita dei loro coetanei e sulla società”. A contendersi il premio sono giunte diverse migliaia di candidature da ogni continente. Questo premio per gli studenti, istituito dalla Varkey Foundation insieme a Chegg.org è alla terza edizione.

 

Nel 2021, alla prima edizione del Global Student Prize, lo studente pugliese Mirko Cazzato si è dapprima classificato tra i 50 finalisti e poi è stato selezionato dalla giuria internazionale nella Top10, mentre nel 2022 nessun italiano è riuscito ad entrare nella lista dei 50.

 

Insieme alla sua amica e compagna di classe Navera Naveed, Mame Maty Gning ha dato inizio alla sua attività di startupper sociale quando la sua classe di terzo anno superiore ha preso parte a un programma Junior Achievement per avvicinare gli studenti al mondo dell'imprenditoria. Ha poi preso parte al concorso Girls in STEM promosso da JA Italy e Coca Cola, diventando una delle cinque vincitrici a livello nazionale. Basandosi su questa esperienza, Maty e la sua amica hanno quindi deciso di lanciare ValeU, un'azienda che si occupa della produzione e vendita di hijab (veli) e abiti etnici dell'Africa occidentale. “ValeU” è una startup che gode del sostegno del professor Armando Persico di JA Italia in qualità di facilitatore e a sua volta finalista del Global Teacher Prize nel 2017, ed è stata creata principalmente per le comunità dell'Africa occidentale e musulmana in Italia, per mostrare loro che non sono sole, che sono rappresentate come comunità e come cultura. Lo fa offrendo loro opzioni di abbigliamento che altrimenti sarebbero difficili da trovare in Italia. Per questo progetto, Maty e la sua compagna di classe sono giunte seconde e hanno ricevuto il Premio per l'impatto sociale in un concorso indetto dall'Università di Bergamo.

 

Se Maty dovesse vincere i 100.000 dollari del Global Student Prize 2023, li utilizzerà per sviluppare il progetto ValeU e renderlo ancora più socialmente impattante, prima in Italia, e poi anche in altri paesi. Utilizzerà inoltre una parte dei fondi per finanziare i suoi futuri studi presso l'Università di Toronto in Canada, in modo da avere una posizione che le permetta di fare un vero cambiamento, soprattutto in Africa.

 

Mirko Cazzato, l’unico altro italiano entrato nella short list del Global Student Prize, ha chiamato Maty Gning per complimentarsi con lei e per augurarle a sua volta di scalare la classifica, dapprima nella Top10 e successivamente possibilmente di vincere in assoluto l’edizione 2023 del prestigioso premio, rendendo un grande omaggio all’Italia.