Cyberbullismo, più della metà dei minori ne è vittima
Aumentano gli episodi di bullismo e cyberbullismo: più della metà (54%) dei minori in Italia ha subito prepotenze, contro il 44% del 2020
Tommaso Di Pierro | 2 febbraio 2023

A Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica, nella giornata di oggi giovedì 2 febbraio 2023, il MOIGE, Movimento Italiano Genitori Onlus, ha presentato i dati dell'indagine "Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web”, realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web intervistando 1316 minori dai 6 ai 18 anni. Occasione importante non solo per rivelare i dati sul bullismo e il cyberbullismo post pandemia, ma anche per presentare la VII edizione della campagna “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk” in cui una delegazione di 32 giovani ambasciatori, veri protagonisti di questa campagna digitale, sono stati premiati dal Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci per il loro lavoro nel coinvolgimento dei ragazzi della propria scuola in attività di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo.

L'indagine del MOIGE

Sensibilizzare sull'argomento e rendere gli studenti più consapevoli dei rischi sul web è ciò a cui punta l'indagine del MOIGE. "C'è una popolazione di sette milioni di studenti, di cui 300.000 vengono bullizzati. Intere cittadine". Così dichiara Antonio Affinita, Direttore Generale e Cofondatore Moige, conscio di quanto la generazione attuale sia sempre più iperconnessa e proprio per questo più esposta a persecuzioni e atti di cyberbullismo (il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020), veri e propri reati commessi dai ragazzi, di cui addirittura il 52% è pienamente consapevole. Non solo. Di fronte a episodi di bullismo, dati alla mano, solo il 34% dei ragazzi aiuta la vittima, un dato che nel 2020 era il 44%. Un calo preoccupante, forse dovuto alla minor empatia sociale venutasi a verificare a causa del lockdown e delle restrizioni. Un rimedio a tali situazioni di disagio e di pericolo è formare i ragazzi su un uso sicuro della tecnologia, formazione che può provenire dal sostegno delle famiglie, come ricorda il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, e dalle varie autorità di comunicazione e di vigilanza. "Lo schermo infatti non è un riparo, ma una piazza", dichiara Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, "una piazza pubblica, affollatissima di persone, e dunque è bene starci con consapevolezza di ciò che fate, di ciò che dite, di ciò che postate".

La missione dei Giovani Ambasciatori

"Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale", questo il nome della campagna contro i rischi cibernetici che coinvolge 300 scuole, circa 75.000 alunni, oltre 2000 docenti e 150.000 genitori sul territorio nazionale. L'attività rientra nella Campagna nazionale di prevenzione e formazione contro il bullismo e il cyberbullismo con la quale negli ultimi sei anni sono stati formati oltre 779.500 genitori, 389.750 studenti e 11.759 docenti sulle tematiche del bullismo e cyber risk e della cittadinanza digitale. Dunque è bene ricordare quanto dichiarato da Carla Garlatti, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza: “Tramite la rete si esercitano i diritti fondamentali: diritto all'informazione, all'istruzione, al gioco, e bisogna garantire una rete sicura per i ragazzi”. In questo la comunità educante – adulto di riferimento, insegnanti – deve essere la prima a dare l'esempio, educando i ragazzi a vivere il digitale nel pieno rispetto della persona, a non avere paura di denunciare e a manifestare apertamente il propro dissenso contro simili aggressioni.