Proteste dei giovani e scontri con la polizia
Una panoramica sulla situazione attuale tra proteste degli studenti, scontri con la polizia e risposte delle Istituzioni. Cosa sta succedendo?
Riccardo Ricci, Gael Evangelisti,Gianmarco Silla, Leandro Kalluci | 7 May 2024

Ciao, siamo Riccardo Ricci, Gael Evangelisti,Gianmarco Silla, Leandro Kalluci e oggi vi parleremo delle proteste dei giovani e degli scontri con la polizia avvenuti qualche mese fa a Pisa.

La Costituzione italiana sancisce il diritto di riunione o manifestazione. Prevede solo l’obbligo di comunicarle con preavviso alle autorità che possono a loro volta vietarle solo per motivi di sicurezza pubblica. Chi non rispetta queste leggi può essere punito con l’arresto o l’ammenda. La polizia nel caso di una mancanza di avviso può impedire che avvenga una manifestazione e può, per le stesse ragioni, dare un tempo limite al suo svolgimento.

Allora cosa è successo a Pisa qualche mese fa ed è finito su tutti i giornali del mondo? I ragazzi che protestavano avevano diritto ad essere lì? E perché la polizia è intervenuta in maniera così forte per impedire la manifestazione?

Gli scontri di Pisa

Il bilancio finale della manifestazione a Pisa è stato di 17 feriti, di cui 11 minorenni. Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato nei giorni successivi alla Camera riferendo su quanto accaduto. Piantedosi ha reagito “turbato” ai video dell’aggressione ma ha ribadito che la manifestazione è nata “in totale violazione della legge, senza nessun preavviso da parte degli organizzatori che invece pubblicizzavano l'appuntamento sul web”.

Quindi, secondo il Ministro, la polizia ha avuto tutto il diritto di fermare la protesta. E ha dichiarato pubblicamente che "la questura avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico". Piantedosi ha continuato spiegando come sono avvenuti i fatti: "I manifestanti, nonostante ogni tentativo di interlocuzione, hanno rifiutato di fornire indicazioni e si sono mossi in corteo per poi raggiungere uno degli accessi a piazza dei Cavalieri, dove era stato schierato, a scopo dissuasivo, un contingente del Reparto Mobile della polizia. Le forze di polizia - prosegue il titolare del Viminale - hanno intimato ai manifestanti di fermarsi, ribadendo ancora una volta, senza alcun risultato, la richiesta di fornire indicazioni sul percorso. Il corteo continuava, invece, ad avanzare, costringendo il cordone delle Forze di polizia, in un primo momento, a indietreggiare di diversi metri per evitare scontri, fino ad arrivare a contatto con un mezzo posizionato per impedire l'accesso a piazza dei Cavalieri".

Le sue dichiarazioni rivelano che i manifestanti avrebbero accerchiato le forze dell’ordine e sarebbero stati bloccati dalle forze di polizia e trascinati nell’adiacente piazza dei Cavalieri.

Il Ministro ha detto che "Il rischio di incidenti e di scontri è pari a zero se i manifestanti non pongono in essere comportamenti pericolosi o violenti, rispettando le regole. Il rispetto delle regole agevola il dialogo tra gli organizzatori e gli uffici delle questure, in modo che ogni evento possa svolgersi senza fraintendimenti forieri di possibili tensioni”. Piantedosi ha difeso la polizia e il suo comportamento respingendo "fermamente ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle Forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico". Si è espressa in tal senso anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, in un’intervista al Tg2, ha affermato quanto sia pericoloso secondo lei togliere sostegno alle Forze dell’Ordine nonostante abbia ribadito il diritto di manifestazione. Anche altri membri del Governo hanno espresso, più o meno, lo stesso concetto. 

E dalla parte degli studenti?

Il giorno dopo l’avvenimento a Pisa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha condannato le azioni dei poliziotti affermando che “L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Mattarella ha contattato il Ministro dell’Interno richiamandolo sull’accaduto. Ad aver espresso solidarietà verso gli studenti sono stati anche i principali partiti d’opposizione: il Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte ed il Partito Democratico con Elly Schlein.

Raccogliendo alcune testimonianze attendibiliche abbiamo riportato da PisaToday, si può capire la realtà dei fatti e, purtroppo, come si è arrivati alla violenza diretta subita ingiustamente da studenti che volevano rendere pubblica la loro opinione sui recenti avvenimenti accaduti in Palestina. La seguente testimonianza è di un ragazzo diciottenne riportata sullo stesso quotidiano: "Il corteo è partito da Piazza Dante ed è arrivato in via San Frediano, dove avevamo visto che c'era già posizionata una camionetta della Polizia. L'obiettivo del corteo era quello di attraversare Piazza dei Cavalieri, cosa che non ci è riuscita perché proprio all'imbocco tra via San Frediano e Piazza dei Cavalieri, mentre il corteo avanzava intonando cori in modo assolutamente non violento, con il solo attacchinaggio di volantini informativi sulla protesta, un cordone di Polizia ci ha fermati. Tutto è iniziato mentre il corteo era fermo davanti al Liceo artistico 'Russoli' per ascoltare un intervento di un manifestante. Alcuni ragazzi esponenti dei movimenti organizzatori della protesta sono andati a parlare con i responsabili delle forze dell'ordine per rendere nota la volontà del corteo di attraversare la piazza. Nel mentre ci siamo resi conto che un’altra camionetta si stava avvicinando dal lato opposto di via San Frediano, rispetto a dove ci trovavamo noi". Altri manifestanti hanno affermato di aver visto arrivare la seconda camionetta dalla direzione opposta della manifestazione. “È stata così chiusa poi anche l'uscita dietro di noi all'altezza di Piazza Dante - raccontano - con un'altra squadra delle forze dell'ordine a bloccare via Tavoleria. Il corteo ha continuato ad avanzare per qualche metro con i manifestanti che camminavano con le mani alzate a dimostrare la loro volontà di protestare in modo pacifico. Arrivati di fronte alla barriera di scudi delle forze dell’ordine, queste hanno iniziato a respingerci e in pochi secondi la violenza ha visto un‘escalation che è proseguita a fasi alterne in cui c’erano spinte e botte a suon di manganelli e fasi più tranquille in cui si provava ad avanzare".

Purtroppo avvenimenti come quello di Pisa sono avvenuti in passato e continuano a succedere anche in questi giorni, per esempio alla Sapienza a Roma, ai danni di studenti che manifestano pacificamente.

Tutti noi ragazzi siamo concordi sul fatto che la polizia abbia sbagliato a massacrare di manganellate gli studenti che stavano facendo una manifestazione pacifica. Nonostante i ragazzi della protesta non avessero avvertito la Forze dell’Ordine sullo svolgimento, questo non giustifica i poliziotti ad usare un comportamento così autoritario. Questo tipo di atteggiamento, in Italia, si è visto solo durante il regime fascista.