L'Agcom, L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, emanerà, attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico, delle nuove norme e linee guida per gli influencer o per chi comunque raggiunga almeno un milione di followers sulle varie piattaforme, o social media, e abbia superato un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (in parole povere, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite i commenti o likes, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati).

Parola chiave: trasparenza

Come riportato dal Corriere della Sera, le nuove norme, in discussione già dalla scorsa estate, ben prima dunque del caso "Pandoro-gate" che ha coinvolto Chiara Ferragni, assumono non l'identità di una feroce stretta, quanto di "principi di trasparenza, rispetto e buon senso da condividere con gli stessi creator in un apposito tavolo tecnico e che faranno bene a tutti, a partire dai tanti giovani che hanno trovato nei social un modo sano e creativo per lavorare", come dichiariato Il commissario dell'autorità per le garanzie e nella comunicazione Massimiliano Capitanio.

L'obiettivo, in particolare, è la trasparenza riguardante la natura pubblicitaria dei prodotti che vengono promossi dagli stessi influencer nei loro contenuti. In caso di contenuti con inserimento di prodotti, infatti, gli influencer sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo chiaramente riconoscibile. I contenuti pubblicitari, dunque, dovranno essere ben evidenziati con una scritta e gli stessi influencer dovranno essere prontamente individuabili e contattabili.

Un codice di condotta per gli influencer

Le linee guida dispongono, inoltre, l’avvio di un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta che definisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere. Il codice sarà redatto nel rispetto dei principi che informano le linee guida e prevederà sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer.

Al tavolo tecnico parteciperanno anche soggetti che solitamente non rientrano nel perimetro normativo e regolamentare dell’Autorità, quali quelli che popolano il mondo dell’influencer marketing, quindi non solo influencer, ma anche soggetti che operano quali intermediari tra questi e le aziende.