La nostra trappola per topi
È inutile parlare di pace se continuano a esistere armi nucleari
Greta Borgonovo | 2 novembre 2022

“Una guerra nucleare non può essere vinta da nessuno e dunque non deve mai essere combattuta”. Così affermarono Ronald Reagan e Michail Gorbaciov nel 1985, a Ginevra. Quelle parole, pronunciate verso la fine della Guerra fredda, sottolineavano il reciproco impegno a prevenire una guerra nucleare. Eppure, oggi, sembrano essere state dimenticate. La guerra tra Ucraina e Russia continua e la tensione aumenta di giorno in giorno. Il 21 settembre Putin ha dichiarato di essere pronto a usare “tutti i mezzi necessari” per garantire la sicurezza della Russia, lasciando aperta la possibilità dell’uso del nucleare. In questo tempo di grave crisi internazionale, è importante tornare a parlare dell’unica vera soluzione: il disarmo nucleare.

La situazione attuale

Attualmente, i paesi a possedere armi nucleari sono nove: Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, Israele, Pakistan, India e Corea del Nord. Secondo l'Istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace (SIPRI), a detenere il maggior numero di armi nucleari è la Russia (5977 testate), seguita dagli USA (5428 testate). Anche la Cina sta emergendo come potenza nucleare: malgrado i dati ufficiali parlino ancora di 350 testate, diverse fonti testimoniano la crescita del suo arsenale. Non si tratta di un caso isolato: nonostante il numero totale di armi nucleari sia leggermente sceso tra gennaio 2021 e gennaio 2022, il SIPRI registra una diffusa tendenza al riarmo. Tutti  e nove i paesi stanno modernizzando i loro arsenali nucleari, che probabilmente aumenteranno nel prossimo decennio. Ad aggravare la situazione, il mancato rinnovo di alcuni trattati, tra cui l’NPT, il Trattato sulla non proliferazione nucleare. L’ultima Conferenza di Riesame, svoltasi ad agosto 2022, si è conclusa senza l’adozione di un documento finale consensuale, soprattutto per il mancato accordo della Russia sulle parti del testo riguardanti i rischi nucleari connessi con la crisi in Ucraina.

I rischi

Il crescente clima di tensione rischia di compromettere i risultati ottenuti nei decenni passati. La posta in gioco è altissima: come è risaputo, una guerra nucleare potrebbe portare all’annientamento dell’umanità. Nonostante ciò, sono ancora in molti a sostenere l’utilità delle armi nucleari nel mantenimento della sicurezza internazionale. La loro presenza, infatti, svolgerebbe un’importante funzione di deterrenza. Durante la Guerra fredda, questo principio era riassunto nel MAD (in inglese significa “pazzo”), cioè nella mutuale distruzione assicurata: la consapevolezza che una guerra nucleare non avrebbe avuto né vincitori né vinti avrebbe frenato le due superpotenze dal far scoppiare un simile conflitto. Il cosiddetto “equilibrio del terrore” funzionò: nonostante l’altissima tensione di quegli anni, Russia e Stati Uniti non arrivarono mai a uno scontro diretto. Tuttavia, questo “equilibrio” è pieno di rischi. Per prima cosa, il fatto che molte testate nucleari siano pronte a un lancio quasi immediato lascia aperta la possibilità ad errori e incidenti. Inoltre, non si può escludere che una persona altamente irresponsabile decida di usare comunque il nucleare. Fare affidamento sulla sensatezza e sul giudizio degli altri paesi è una rischiosissima scommessa che non possiamo permetterci di giocare.

Unica via

La linea del disarmo resta l’unica vera garanzia per raggiungere una migliore sicurezza internazionale. A promuoverla è anche l’Agenda del Disarmo delle Nazioni Unite, istituita nel 2018 a New York. Secondo l’Agenda, il primo obiettivo è riaprire la strada del dialogo e delle negoziazioni. Bisogna cercare di sviluppare una visione comune: soltanto nel momento in cui tutti i paesi riconosceranno la necessità di eliminare le armi nucleari si potranno raggiungere risultati concreti. Arrivare a un’eliminazione totale è un’operazione molto complessa, che richiederà tempo e sforzi. Al momento bisogna cercare di ridurre tutti i tipi di armi nucleari, di arrivare ad assicurare il loro non uso e di diminuire il loro ruolo di deterrenza nella sicurezza internazionale. È poi necessario puntare alla riduzione della loro prontezza di operosità, al banno permanente dei test nucleari e allo stop alla produzione di materiale fissile, cioè del materiale usato per costruirle. È importante che queste misure non rimangano semplici utopie ma vengano applicate. In un periodo in cui la tendenza è quella opposta, bisogna riportare il disarmo nucleare tra le priorità della nostra società e della nostra generazione, per garantire un futuro più sicuro per tutti.

“L'uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”.