Estate bollente? Non solo per le temperature. Mentre le ondate di calore colpiscono l’Europa, online si diffondono vecchie (e nuove) bufale sul cambiamento climatico. Ma in un’epoca in cui i dati scientifici parlano chiaro, perché c’è ancora chi nega l’evidenza?
Le bufale più comuni sul cambiamento climatico
“Fa caldo anche d’inverno, quindi non è colpa del clima.”
“C’erano le estati torride anche negli anni ’80.”
“Il riscaldamento globale è solo una scusa per controllarci.”
Queste frasi, che girano su social e gruppi Telegram, sono veri e propri mantra della disinformazione climatica. Ma sono anche smentite da dati oggettivi e studi scientifici.
Negazionisti ben organizzati (e molto social)
I gruppi che negano l’esistenza o la gravità del cambiamento climatico sanno bene come muoversi online. Usano meme accattivanti, video brevi, messaggi semplici e provocatori. Così riescono a raggiungere (e convincere) milioni di utenti, soprattutto giovani. E spesso, chi commenta o condivide, lo fa in buona fede.
Social e disinformazione scientifica: una combo pericolosa
Purtroppo, l’algoritmo dei social non premia la verità, ma l’engagement.
Per questo, contenuti sensazionalistici o controversi vengono spinti più facilmente, anche se sono falsi. La scienza, invece, ha bisogno di tempo, dati, spiegazioni: tutti elementi poco adatti ai tempi rapidi di TikTok o Instagram.
Riconoscere una fonte affidabile
Come distinguere un dato reale da una bufala? Inizia da qui:
- Verifica sempre la fonte (è una testata scientifica, un’università, un ente di ricerca?).
- Controlla se la notizia è riportata anche da media autorevoli.
- Attenzione ai contenuti anonimi o troppo "semplicistici".
La media literacy di Zai.net: anche il clima si può raccontare bene
I laboratori di Zai.net aiutano a sviluppare uno spirito critico anche nel campo dell’ambiente. Perché parlare di cambiamento climatico con consapevolezza è fondamentale: non solo per sapere cosa condividere, ma anche per capire il mondo che ci circonda. E magari, cambiare qualcosa davvero.
Progetta con Zai.net il tuo PNRR: contattaci sul sito http://www.schoolmedia.it.