Nonostante le piazze, la crisi climatica continua
I grandi della Tera stanno ancora temporeggiando, ma il tempo sta scandendo
Beatrice Forcina | 2 marzo 2022

Nonostante negli ultimi anni molti siano scesi in piazza per chiedere ai potenti del mondo una maggiore attenzione ai temi dell'ecologia e dell'ecosostenibilità, restano ancora sottovalutati. Alla base della crisi climatica troviamo l'uomo, che sin dalla rivoluzione industriale ha causato danni difficilmente reversibili. 

Cos'è l'effetto serra?

L'effetto serra è un fenomeno climatico per cui l’atmosfera terrestre trattiene al suo interno parte del calore proveniente dal sole per via della presenza di alcuni gas nocivi, come CO2, metano, ozono. Le principali fonti di gas a effetto serra generati dall’uomo sono la combustione di carburanti fossili (carbone, petrolio e gas naturale) per generare energia elettrica, l’agricoltura, la deforestazione e l’uso di gas fluorurati di origine industriale.

Gli effetti sugli animali

Il cambiamento climatico colpisce duramente anche la fauna. Sempre più specie animali si stanno estinguendo a causa degli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sugli ecosistemi in cui vivono. Gli habitat stanno diventando meno confortevoli, a volte persino inospitali. Alcuni animali devono modificare i loro modelli di riproduzione e alimentazione per sopravvivere agli impatti dei cambiamenti climatici. Infine, quando gli animali non possono migrare verso aree con climi più favorevoli, le loro possibilità di estinzione aumentano in modo significativo.

Dalla pandemia abbiamo visto come la natura si era riappropriata delle città. I giornali, i social network e la televisione riportavano frequentemente le notizie di animali che si avvicinavano ai centri urbani. Durante il lockdown, orsi, lupi, anatre, conigli, volpi, caprioli e cinghiali, ma anche delfini e balene, sono diventati i protagonisti di un mondo dove l’uomo è diventato spettatore. Con la riduzione dei nostri spostamenti, molte barriere per gli animali come i rumori, il traffico, le luci, la presenza di persone sono venute meno.

Le conseguenze del cambiamento climatico

L'impatto di questo riscaldamento globale è già evidente. Il ghiaccio artico è diminuito in media del 12,85% per decennio, mentre i registri delle maree costiere mostrano un aumento medio di 3,3 millimetri del livello del mare all'anno dal 1870. Il decennio 2009-2019 è stato il più caldo mai registrato e il 2020 è stato il secondo anno più caldo di sempre. Le “stagioni degli incendi” sono diventate più lunghe e intense, come in Australia nel 2019. Dal 1990 a oggi ogni anno sono aumentati gli eventi meteorologici estremi, come i cicloni e le alluvioni, che colpiscono anche in periodi dell’anno atipici. Si sono infine verificate pericolose siccità in aree già minacciate dall'aridità cronica, come l'Africa orientale.