Per cosa si vota?
Cannabis, eutanasia ma non solo…
Giacomo Piccini | 5 febbraio 2022

Il 2022 sarà l’anno dei referendum: gli italiani, grazie alle firme ottenute nei mesi passati, saranno chiamati alle urne per ben otto quesiti anche se, prima di arrivare al voto effettivo, ci saranno ancora due passaggi propedeutici: il primo è la valutazione della veridicità e la validazione delle firme da parte della Corte di Cassazione; il secondo riguarda la valutazione delle richieste della Corte Costituzionale che avrà il compito di ammetterle o respingerle.

Il referendum con il maggior numero di firme (1,24 milioni) riguarda l’eutanasia. Mira ad abrogare parte della legge che punisce chi acconsente a questo omicidio escludendo quest’ultimo nel caso in cui fosse commesso nei confronti di una persona incapace, un minorenne o un individuo a cui il consenso sia stato estorto.

Il referendum per legalizzare l'uso della marijuana ha raggiunto le 630.000 firme raccolte online. In questo caso, il referendum mira a modificare il testo integrale sulle droghe, legalizzare la coltivazione per uso personale e abolire ogni carcerazione, salvo i casi legati al traffico illecito. Inoltre, verrà annullata anche la revoca della patente per uso di stupefacenti, ma non nel caso in cui si guidasse in uno stato psicofisico alterato.

I sei referendum sulla giustizia, guidati da Lega e Partito Radicale, con una media di 700.000 firme, sono stati richiesti dai Consigli Regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. I sei quesiti riguardano la responsabilità diretta dei magistrati e la loro valutazione, la riforma del Consiglio superiore della magistratura, la separazione delle carriere, i limiti agli abusi della custodia cautelare e l’abolizione del decreto Severino. In questo mese, la Corte Costituzionale dovrà decidere se confermare o no queste richieste, tuttavia, il grande passo è stato fatto.