Indigenous Lives Matter: una minoranza in cerca di voce
Donna, nativa americana e portavoce diretta di una minoranza dimenticata: la battaglia della ministra americana Deb Haaland
Sofia Deflorio | 29 maggio 2021

La designazione di Deb Haaland come ministro dell’interno da parte del neo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden rappresenta una mossa rivoluzionaria: donna, nativa americana e portavoce diretta di una minoranza dimenticata; una nomina che segna la storia, in quanto simbolo di una prima vittoria per il pilastro originario della terra delle opportunità.

Problemi ancora sommersi

"Vedo un periodo di sette generazioni in cui tutti i colori dell'umanità si riuniranno sotto l'albero sacro della vita, e tutta la Terra diventerà di nuovo un unico cerchio". È con le parole di Tashunka Wikto, orgoglio nativo americano della guerra di secessione - passato alla leggenda come crazy horse - che la comunità nativa (ristretta ormai solo all’1,1% della popolazione americana) lancia ora il suo grido al cambiamento, determinati a ottenere una voce concreta nella società e nella preservazione della propria identità. Haaland, figlia di madre nativa e padre norvegese, appartiene alla tribù dei Laguna Pueblo e dalla sua elezione nel 2018 al Congresso degli Stati Uniti ha rappresentato con orgoglio le sue radici, portando alla luce le problematiche che affliggono ormai da generazioni i discendenti dei primi amerindiandi: nella sua campagna elettorale, difatti, non solo si propone di gestire e preservare le risorse naturali delle riserve native (cui stime recenti riportano come solo il 15% dei suoi residenti ha accesso a un lavoro stabile ed un proãètto diretto dall’agricoltura intensiva e l’allevamento nelle grandi pianure), ma si pone anche come rappresentante della violenza di genere che affligge in silenzio la maggior parte delle donne della sua comunità.

La lotta per i diritti delle donne native

Il 2 aprile è nato il Missing & Murdered Unit (MMU), un’unità di ricerca specializzata all'interno dell'Ufficio per gli Affari di Giustizia dell’Alaska che lavora a stretto contatto con il Missing and Murdered Indigenous Women, una campagna di sensibilizzazione canadese nei confronti della persistente negligenza di casi di violenza e omicidi che toccano la comunità nativa. "La violenza contro i popoli indigeni è una crisi che è stata sotto ãènanziata per decenni. Troppo spesso, gli omicidi e i casi di persone scomparse nel paese indiano rimangono irrisolti e messi in secondo piano, lasciando famiglie e comunità devastate" dice la Haaland, sottolineando come circa 2.700 casi di omicidio e di scomparsa siano stati segnalati al Programma di segnalazione uniforme del Governo Federale, rimanendo però ancora irrisolti.

L’acceso attivismo e la politica progressista di Debra Haaland segnano un punto di svolta per i nativi di oggi; una finestra aperta un futuro migliore, il raggiungimento di una considerazione tangibile, nonché di una meritata rivincita su di silenzio forzato da generazioni.