Pandemia, segnali di ripresa nel mondo del lavoro?
Nonostante l'emergenza sanitaria abbia sconvolto le già poche certezze del mondo del lavoro, dall'inizio dell'anno si registrano dei miglioramenti
Matteo Costa | 11 maggio 2021

L’economia è uno dei settori che risente maggiormente degli effetti del Covid-19, e in particolar modo ad essere minacciato è il mondo del lavoro. Il numero di occupati è sceso di 945mila unità nel confronto tra febbraio 2020 e febbraio 2021. Il tasso di occupazione è quindi sceso in un anno del 2,2%, crollando al 56,5%. A febbraio 2021, i dati Istat evidenziavano una disoccupazione del 10,2% (-0,1 punti rispetto al mese precedente). La diminuzione coinvolge tutta la popolazione: dipendenti, autonomi, uomini, donne e quasi tutte le classi di età.

Segnali positivi?

Tra i dati che lasciano alla speranza si inserisce la lieve diminuzione del numero di inattivi: -0,1% rispetto a gennaio, ovvero 10 mila persone reinserite nel mercato del lavoro. Il tasso di inattività comunque non ne risente, restando stabile al 37%.

Nella sua recente ricognizione su occupati e disoccupati e sugli andamenti generali, l'Istituto di Statistica stabilisce che da febbraio l'occupazione è tornata a stabilizzarsi, interrompendo la negativa discesa che ha caratterizzato il periodo precedente, e che ha portato alla perdita di oltre di 410mila occupati, con terribili conseguenze su migliaia di famiglie.

Dopo due mesi di forte aumento, cala leggermente anche il numero di disoccupati. I dati positivi riguardano dunque l'andamento di febbraio rispetto a gennaio. Nella variazione mensile, gli occupati sono sostanzialmente stabili mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi.

L'occupazione risulta al momento stabile tra le donne e gli uomini, in crescita tra i dipendenti fissi e gli under 35, mentre scende tra i lavoratori a termine, gli autonomi e gli over 35. Il tasso di occupazione resta stabile al 56,5%.