Secondo l’avvocato di Young Thug, il rapper sarebbe vittima di razzismo istituzionale
Redazione | 6 giugno 2022

Il rapper Young Thug è accusato di essere il co-fondatore della sanguinosa gang ”YSL” di Atlanta, ma per il suo avvocato sarebbe vittima di razzismo da parte della polizia

Redazione


Young Thug e Gunna rimarranno in prigione almeno fino a gennaio 2023, ma l’avvocato Drew Findling sta tentando un’altra strada per toglierli dai guai e mobilitare l’opinione pubblica.

Findling, anche noto come l’ “Avvocato da miliardi di dollari” per il suo lavoro con diversi pesi massimi del settore tra cui Gucci Mane, Offset e DaBaby, considera l’intera operazione di polizia per smantellare la YSL come razzista.

Drew afferma di credere fermamente che il sistema giudiziario di Atlanta stia violando regolarmente i diritti del 1° emendamento dei rapper prendendo di mira i loro testi. Secondo l’avvocato, le forze dell’ordine, ignorano gli stessi procedimenti quando si tratta di altre forme d’arte, per esempio, lo stesso procedimento viene sistematicamente ignorato quando si tratta della violenza sul grande schermo da parte di registi, come Quentin Tarantino.

Il suo ragionamento è stato dimostrato giovedì durante l’ultima udienza di Young Thug. In quel frangente i pubblici ministeri hanno riportato il testo di “Smith & Wesson 45” che recita ”metti un buco nel suo cuore / Meglio non giocare con me, assassini, stanno con me” .

Per il procuratore distrettuale della contea di Fulton la YSL di Young Thug è una banda omicida, dedita alla delinquenza e profondamente radicata sul territorio.

Nel frattempo,  il 26 maggio scorso, è stato arrestato Quartavius Mender, 18 anni, accusato di ben 23 reati per minacce terroristiche dopo aver scritto sui social di voler ”uccidere”  lo sceriffo Patrick Labat, e altri, a causa della sua indagine sulla YSL. Secondo l’Atlanta Journal Constitution, Mender aveva scritto minacce sulle pagine Instagram dello sceriffo usando l’hashtag #freethug: ”#freethug o sparerò a te e a tua moglie”, avrebbe commentato il 18enne.

Lo sceriffo Labat ha commentato così: “Prendiamo sul serio questo tipo di minacce sfacciate. Il cyberbullismo sui social media e nascondersi dietro una tastiera non proteggerà qualcuno da procedimenti penali. I nostri investigatori sono diligenti nella ricerca di individui che intendono fare del male a qualcuno e sono grato a loro per aver garantito la sicurezza a me stesso, a mia moglie e a tutti i cittadini della contea di Fulton”.