Pusha T rassegna le dimissioni come presidente di G.O.O.D. Music
Redazione | 20 dicembre 2022

Pusha T si è dimesso dalla carica di presidente di GOOD Music, sette anni dopo la sua nomina a presidente della stimata etichetta di Kanye West.

 

In un’intervista rilasciata a XXL, Pusha ha confermato di non essere più affiliato all’etichetta di Ye e ha dichiarato di aver preso le distanze da Yeezy a causa della sua recente ondata di discorsi di odio e antisemitismo. Pusha si è espresso per la prima volta contro il suo stretto collaboratore a novembre, dicendo che i commenti sprezzanti di Ye sugli ebrei erano “deludenti”.

Si è riferito in particolare ai commenti che Ye ha fatto di recente su Hitler nel podcast Info Wars di Alex Jones. “È una cosa che va oltre e non c’è niente da fare”, ha detto Push a proposito delle esternazioni di Ye. “È sbagliato. Punto. Ma per me è solo una divergenza di opinioni tra me e lui, ancora una volta. Perché ne abbiamo parlato per anni”.

E ha continuato: “Ora non mi parla più. Se non ci stai, non ci stai. E io non ci sto. Non ho intenzione di cambiare idea. Non sono d’accordo. Ho sentito di questa nuova roba [su InfoWars]. Non lo so. È qualcosa che mi dice che non sta bene, allo stesso tempo. Lo dirò. Sta andando in posti dove non c’è modo di muoversi“.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da XXL (@xxl)


I commenti di Push arrivano mentre Ye, che è stato criticato per settimane per i suoi ripetuti commenti antisemiti, ha recentemente raddoppiato il suo rispetto per Adolf Hitler durante un’intervista con il fondatore dei Proud Boys Gavin McInnes a Los Angeles. Rolling Stone, inoltre, ha pubblicato un reportage nel quale diversi testimoni retrodatano addirittura ai tempi del suo esordio “The College Dropout” la sua ammirazione per il Fuhrer: quasi una mezza dozzina di persone che hanno lavorato con Ye hanno confermato che l’affinità con il famigerato dittatore tedesco è descritta come un “segreto ben noto ma ben custodito” all’interno della sua cerchia ristretta.

Una fonte dell’industria musicale ha affermato che Kanye discuteva “quotidianamente” di Hitler e del nazismo in studio, e addirittura interrogava gli altri sui loro pensieri. Hanno raccontato che il cantante della Roc-A-Fella avrebbe “teso un’imboscata” ai collaboratori e ai dirigenti dell’industria con domande del tipo: “Allora, cosa ne pensate dell’Olocausto?”.

Chi si opponeva, tuttavia, rischiava di essere licenziato. “Quando succedevano queste cose, se volevi ancora un posto in questo gruppo, tenevi il sorriso sulla faccia e andavi avanti come se non fosse successo nulla di male”, hanno detto.

Altre fonti sostengono che Kanye West si sia addirittura ispirato alle tecniche di comunicazione e persuasione naziste e alle tattiche di conquista del potere per tracciare la propria strada verso la fama e il successo.