Dpcm, l'importanza della scuola aperta
È di ieri sera la notizia del nuovo Dpcm di Conte che prevede nuove strette per gli italiani
Laura Marta Di Gangi | 19 ottobre 2020

Saranno i sindaci a decidere l’orario dei coprifuoco da attuare in piazze e vie dopo le 21 a causa dell’irresponsabile movida e i rischiosi assembramenti che da essa ne derivano. È un decreto che non fa altro che tutelare chi è ligio alle regole, ma dice Conte “ non è la stessa strategia attuata la scorsa primavera, è necessario che tutti facciano la propria parte”.

Cosa cambia 

Le norme entrano in vigore già da oggi, lunedì 19 ottobre, e saranno in vigore fino al prossimo 13 novembre. È stata prevista una settimana di prova per palestre e piscine che non si sono sapute ben organizzare durante le scorse settimane.Il Premier Conte insiste sulla ristorazione e conferma la possibilità per i ristoratori di mantenere il locale aperto fino alle ore 24 qualora fosse previsto il servizio ai tavoli, in caso contrario, si chiuderà alle ore 21, inoltre il tavolo potrà essere occupato da massimo 6 persone.Tasto che preme molto agli studenti riguarda anche il trasporto pubblico, perchè si è notato nelle scorse settimane come i mezzi siano stati colmi e in essi era quasi impossibile mantenere il distanziamento sociale. La soluzione che si è trovata è quella di aumentare le persone che fanno uso dello smartworking dal 50 al 75%, così da diminuire l’affluenza di cittadini sui mezzi.Infine per quanto concerne gli eventi pubblici, si è fatto dietrofront perché sono state sospese sagre e fiere, ma consentite manifestazioni nazionali e internazionali.

E la scuola?

Sul fronte scuola è prevista la continuazione della didattica in presenza ad eccezione degli istituti superiori per cui sono previsti degli orari scaglionati, entrate alle ore 9 e turni pomeridiani, provvedimento che ha scaturito numerosi dibattiti in quanto mancano proprio le risorse principali. Nel momento in cui si dichiara di attuare doppi turni è necessario essere in possesso di molto iù personale, insegnanti e bidelli, che però mancano all'appello. Altra critica da parte delle scuole è proprio sulla didattica a distanza attuata per le classi terze e quante delle scuole superiori, poichè va a minare la socializzazione e la creazioni di relazioni personali,nonchè lo svolgimento di attività laboratoriali utili per tutti gli istituiti tecnici e che non è ppossibile svolgere da remoto.  La Ministra Azzolina ha “vinto” per così dire al momento la sua battaglia affinché la scuola rimanga aperta in quanto lei stessa ha affermato:"La scuola in presenza è fondamentale per tutti dai più piccoli all'ultimo anno del secondo grado". "E' previsto che le università attuino piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale" così quanto dchiarato da Conte per quanto concerne il futuro delle università. Lo stesso Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, commentando quanto detto dal Premier afferma che il problema principale dell'aumento dei contagi non è da attribuirsi alle scuole, in quanto i focolai sono altrove, basti pensare alla situazione critica sui mezzi di trasporto.