Con l’inizio dell’anno scolastico alle porte, il Ministero dell’Istruzione delinea un cambiamento profondo nel sistema scolastico italiano, con misure più rigorose e orientate alla responsabilità.
Addio smartphone in aula
Anche quest'anno, come lo scorso, l’uso del cellulare sarà vietato in tutte le scuole, dalle elementari alle superiori: niente telefono durante le lezioni né nell’orario scolastico. Ad eccezione di casi specifici legati a disabilità o piani personalizzati (PEI/PDP) o quando lo smartphone è strumento didattico indispensabile in indirizzi tecnici e informatici
Il comportamento che conta davvero
Il voto in condotta diventa cruciale per il percorso scolastico: chi ottiene un 5 sarà bocciato, mentre un 6 determina un rinvio a settembre. Per passare, sarà necessario superare una prova sui valori di cittadinanza. Alle medie, la condotta tornerà espressa in decimi e farà media con le altre materie. Inoltre, verrà valutata sull’intero anno scolastico e non più solo sul quadrimestre.
Esame di Stato e punteggio comportamentale
Anche alla Maturità arrivano novità: il colloquio orale diventa multidisciplinare e include un elaborato critico su cittadinanza attiva e solidarietà. Inoltre, il voto di comportamento inciderà sui crediti scolastici: solo chi ottiene almeno un 9 potrà ambire al punteggio massimo nell’assegnazione dei crediti. Chi rifiuta di sostenere l’orale sarà automaticamente bocciato.
Nuove regole per sospensioni e sanzioni
Le sanzioni cambiano profondamente: sospensioni fino a due giorni prevedono attività di riflessione; per periodi superiori, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate. Restano in vigore le disposizioni gravose per chi aggredisce personale scolastico.
Rinnovamento in arrivo e supporto al personale
Dal 2026/27 saranno infine introdotti nuovi programmi per elementari e medie, nell’ottica di aggiornare e innovare l’offerta formativa. Inoltre, rientrano nei progetti di edilizia residenziale sociale alloggi a prezzi calmierati destinati al personale scolastico, con priorità per chi si trasferisce per lavoro