La scuola italiana abbraccia il mondo: risultati promettenti dal Rapporto di Intercultura
Il Rapporto sull'internazionalizzazione nelle scuole è stato presentato questa settimana a Roma
Alessandra Testori | 25 October 2024

L’internazionalizzazione non è più soltanto una dichiarazione di intenti: lo dimostrano i risultati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio Nazionale sull’Internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca. Infatti più della metà degli istituti, il 55%, dichiara di avere almeno uno studente all’estero. La Fondazione Intercultura ha presentato questa settimana i risultati dell’indagine in un incontro al Ministero dell’Istruzione e del Merito. A illustrare i risultati, Nando Pagnoncelli, Presidente di IPSOS Italia, ente che ha curato l'indagine; dopo il suo intervento, i dati sono stati discussi in una tavola rotonda cui hanno partecipato i rappresentanti di diversi enti. Nel corso dell’incontro sono anche stati premiati i cinque istituti che si sono particolarmente distinti per le iniziative di internazionalizzazione.

I risultati dell’indagine sono molto promettenti: la mobilità individuale è tornata ai livelli precedenti alla pandemia, mentre l’adesione ai programmi di breve durata è in crescita. Tuttavia, è il cosiddetto “anno all’estero” il programma con più adesioni, il 43%. E si direbbe che la ragione principale della partecipazione sia l’apprendimento dell’inglese, dato che il Nord America (73%) e il Regno Unito (66%) sono le mete più gettonate rispetto ad Asia, Africa e Oceania. L’attenzione alle lingue però è presente anche nelle stesse scuole italiane, non solo perché oltre il 70% ha dichiarato di aver potenziato in qualche modo l’offerta linguistica, ma anche perché si è registrato un incremento dei percorsi bilingue (+3%) e dell’uso della metodologia debate (+4%). Inoltre poco meno di un terzo delle scuole ha ospitato studenti internazionali, soprattutto per programmi annuali.

In prospettiva, dal 2019 a oggi il numero delle scuole con almeno un progetto attivo è cresciuto dal 79% all’88%, soprattutto grazie alle opportunità offerte dal collegamento da remoto, utilizzato per necessità durante il Covid ma divenuto oggi uno strumento fondamentale per permettere alle scuole di partecipare ad attività internazionali con costi più contenuti. I progetti di mobilità mantengono comunque il primato tra le attività proposte dagli istituti (78%), soprattutto per quanto riguarda mobilità individuale e stage. Tra le iniziative parallele, concorsi internazionali (36%), gemellaggi/scambi virtuali (32%), progetti multilaterali (31%), partenariati/alleanze della conoscenza (29%), incontri virtuali tra docenti (28%) e reti con scuole straniere (28%).

Ma l’importanza dell’internazionalizzazione si vede anche nell’integrazione del tema all’interno delle lezioni di educazione civica, operazione effettuata dal 96% delle scuole italiane. Inoltre il 76% dei Presidi considera i progetti di mobilità come uno strumento essenziale per trattare tematiche interculturali, ma ritiene che sia necessario formare ancora gli insegnanti in quest’ambito. Il valore medio dell’indice di internazionalizzazione raggiunge i 50 punti, con una diminuzione di scuole con valore medio-basso (< 37 punti) e un incremento di quelle con un valore buono (51-70 punti).

Dopo l’illustrazione dei risultati è seguita una tavola rotonda cui hanno partecipato Marcello Bettoni di ANP (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola),  Valeria Damiani del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Roma LUMSA e Sabrina Capasso, Direttore Generale degli Affari internazionali e internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Intercultura ha poi premiato le cinque scuole secondarie di II grado più meritevoli nel campo della mobilità e dell’internazionalizzazione: l’Istituto di Istruzione Superiore “Pietro Scalcerle” di Padova, premiato per l’impegno nel favorire la mobilità internazionale dei docenti e il consolidamento delle competenze linguistiche, anche attraverso l’istituzione di borse di studio annuali e l’accoglienza di docenti stranieri in mobilità; il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Perugia, che ha valorizzato gli studenti stranieri e migranti creando uno spazio di condivisione delle esperienze più significative in una “giornata dell’Interculturalità”.; il Liceo Statale "Eugenio Montale" di Pontedera è stato premiato per aver costituito Iris, una rete di scuole unite per promuovere i processi di internazionalizzazione, oltre all’elevato numero di programmi di mobilità per studenti e docenti; il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Potenza ha inserito la mobilità studentesca nel PTOF, redigendo un regolamento per assicurare uniformità tra i vari consigli di classe, individuando delle figure dedicate, progettando percorsi per il reinserimento dell’alunno e adottando un protocollo di valutazione (mutuato da Intercultura); infine l’Istituto d’Istruzione Superiore “Augusto Capriotti” di San Benedetto del Tronto ha ricevuto il premio per aver messo a sistema l’internazionalizzazione e per l’ampia partecipazione di studenti e docenti ai molti progetti attivati, soprattutto i Tirocini Formativi Attivi focalizzati sull’insegnamento delle lingue a studenti più giovani.

A commentare la premiazione delle scuole sono intervenuti i partecipanti della precedente tavola rotonda, oltre a Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del MIM, Roberto Ruffino, Segretario Generale Fondazione Intercultura e Susanna Mantovani, Presidente della Fondazione Intercultura.

I risultati sono raccolti in rapporti disponibili sul sito www.scuoleinternazionali.org