Parità di genere e carriera alias: la ricetta per l'inclusività del Da Vinci di Castelfranco di Sotto
Redazione | 3 novembre 2023

L’IC Leonardo Da Vinci di Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, ha introdotto progetti sulla parità di genere sin dalla scuola dell’infanzia e della primaria. Ne parliamo con il Dirigente Scolastico Sandro Sodini.

Come ha introdotto la parità di genere nel suo istituto?

Abbiamo iniziato con una delibera del Consiglio d’Istituto per non obbligare bambini e bambine a differenziare il colore dei grembiuli; poi abbiamo lavorato al progetto Gaps di Indire organizzando gli spazi senza differenziazioni di genere, adottando libri di testo e impostando una didattica senza stereotipi. Lo scorso anno abbiamo realizzato il progetto APPP finanziato dalla regione Toscana e portato avanti dalla Provincia di Pisa che abbiamo svolto nell’infanzia e nella primaria con l’obiettivo di organizzare la didattica in relazione alla decostruzione dello stereotipo sulla differenza di genere: prevedeva lavori di gruppo, letture, peer to peer, laboratori di immagini per decostruire gli stereotipi legati al genere. Partendo da brain storming sulla vita di una bimba e di un bimbo, si è arrivati a far capire che anche una bimba può immaginarsi come vuole e non come la società ce lo impone. Può essere astronauta, meccanica o ballerina.

 

Avete inoltre introdotto la carriera alias sin dalle medie…

Lo abbiamo fatto partendo dall’esigenza concreta di due studenti. Questa decisione è volta ad abbracciare la singolarità di ogni alunno e di ogni alunna, permettendo di scegliere il nome di elezione nel percorso scolastico, anche se per ovvie ragioni non nei documenti ufficiali. Al di là di ogni ideologia, è un’azione estremamente concreta se calata nel contesto reale. Quali sono state le reazioni? Alcuni gruppi genitoriali del territorio lo hanno criticato perché visto come un Cavallo di Troia per indottrinare alla teoria Gender. Da parte dei bambini e delle bambine invece non ci sono state obiezioni, anche perché i progetti sono costruiti insieme ai docenti e agli alunni. Lo ritengo fondamentale anche per l’inclusione e multiculturalità visto che siamo un territorio connotato da una forte immigrazione. Da parte degli insegnanti ho avuto solo riscontri positivi e collaborativi.