La preside Calì: "Didattica alternativa? Crea competenze reali"
Parliamo di didattica alternativa con la dirigente scolastica Valentina Calì dell’I.I.S. Meroni di Lissone
Redazione | 4 maggio 2023

Cosa intende per didattica alternativa calata nel contesto italiano?

È una didattica che deve coinvolgere i ragazzi superando il gap tra il mondo della scuola e quello che c’è fuori. Troppe volte i ragazzi non hanno le competenze per inserirsi nel mondo del lavoro o per fare studi accademici. La didattica alternativa serve per formare competenze reali e quindi deve essere una didattica laboratoriale o anche frontale ma rivolta al mondo esterno. La didattica alternativa è anche chiamata a raccogliere le istanze degli enti territoriali mettendo i ragazzi in contesti di gioco, in attività pratiche o di competizione come gli hakaton.

 

Qualche esempio concreto?

Con l’indirizzo Tecnico Grafico abbiamo partecipato a un concorso nazionale per creare una banconota o un calendario. Quest’anno con il Tecnico dell’industria del Mobile e dell’Arredo abbiamo partecipato al Salone del Mobile con oggetti progettati e realizzati dai nostri studenti. Nell’indirizzo di falegnameria, facciamo usare ai ragazzi macchine a controllo numerico o laser cutter all’avanguardia nel mondo del lavoro. In classe stimoliamo l’utilizzo di device tecnologici, compresi i cellulari che possono avere a tutti gli effetti uno scopo didattico. Anche durante le visite didattiche consentiamo ai ragazzi di utilizzare i telefoni per creare dei reportage da caricare sul sito scolastico. Cerchiamo di far dialogare la scuola con il mondo esterno per formare competenze concrete e spendibili.

 

 

Si può applicare anche ai licei?

Assolutamente sì se intesa come didattica coinvolgente e pratica. Bisogna creare nuovi ambienti di apprendimento e curare gli ambienti di benessere per accogliere le fragilità degli adolescenti. Proprio per contrastare l’ansia, quest’anno abbiamo attivato – oltre allo sportello psicologico - una convenzione con un’associazione di cinofili per coinvolgere un gruppo di ragazzi selezionati in attività che li aiutano a rilassarsi e rendersi utili attraverso il rapporto con gli animali.

 

 

Quali sono gli ostacoli per portare la didattica alternativa in Italia?

Innanzitutto il turn over dei docenti. Quello che riusciamo a fare è grazie al lavoro e alla passione dei docenti e la precarietà del personale non consente continuità progettuale. C’è poi anche un problema di formazione dei docenti, che spesso è lasciata all’impegno del singolo e all’autoformazione.