La libertà è partecipazione: cronache da un collettivo scolastico
La giovane reporter Michela Renzi ci porta all'interno di una riunione del collettivo studentesco del Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Un reportage che non è solo cronaca locale, ma una testimonianza lucida di una generazione che tenta di riprendere in mano le redini della propria vita scolastica e dei suoi spazi dopo gli anni di lockdown e della didattica a distanza.
Michela Renzi | 27 gennaio 2023

Lo scorso 27 gennaio si è svolta la riunione del collettivo studentesco del Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci. I promotori hanno cercato di pubblicizzare l’iniziativa dandone notizia nelle rispettive classi e sulla relativa pagina Instagram; hanno anche chiesto - invano - di poter affiggere nella bacheca scolastica l'avviso dell'incontro.

Ritorno alla vita scolastica, esigenze pratiche e didattiche

All'ordine del giorno alcuni punti che riguardavano la vita scolastica: innanzitutto esigenze pratiche quali il freddo eccessivo in alcune aule, la carenza di macchinette distributrici di cibi e bevande, difficoltà delle famiglie per la frettolosa organizzazione dei viaggi di istruzione. E ancora: questioni di genere inerenti validi motivi di assenza, l'ossessione dei programmi da portare avanti a tutti i costi da parte di alcuni insegnanti a discapito di approfondimenti extracurriculari importanti e pur prescritti dalla scuola stessa.

30 su 1300

Alla riunione, iniziata alle ore 14:30 presso lo “Spazio Eco” di Casalecchio di Reno, erano presenti circa 30 studenti. La scuola Leonardo Da Vinci ne accoglie più di 1000, forse 1300. La discussione è stata ampia, a tratti anche vivace. Sui vari punti sono emerse opinioni e propositi differenti: uno degli studenti partecipanti, a un certo punto, ha inteso precisare che non avrebbe mai aderito ad iniziative che potessero determinare perdita di crediti scolastici. Curioso.

Il collettivo si è concluso alle 16 e i partecipanti si sono dati appuntamento a breve per portare avanti le discussioni e decidere eventuali iniziative. Certo, una domanda sorge spontanea: quante possibilità avranno questi studenti di coinvolgere la restante parte dei loro colleghi?

Libertà è partecipazione, cantava Gaber

Vista la scarsa percentuale di partecipazione, riesce difficile pensare che gli argomenti e i temi trattati possano riscuotere l’interesse attivo di tutti coloro che non erano presenti. Eppure si tratta di argomenti che riguardano tutti gli studenti e che possono avere effetti concreti sulla qualità della loro vita scolastica.

È peculiare che anche in un microcosmo come un liceo la tendenza non sia verso l’approfondimento e la partecipazione alla vita di comunità. Come a livello cittadino, regionale e nazionale, comportamenti e orientamenti tendono a privilegiare scelte individualistiche. D’altra parte, è comprensibile che molti studenti siano costretti a fare i conti con gli assilli e gli affanni dei risultati, del miglior rendimento e dei crediti scolastici. Ma il tempo per la partecipazione è un tempo sprecato?