No alla violenza di genere, l’iniziativa della ONG Acra nelle scuole
Il progetto “Cut all ties”, basato su un programma europeo educativo innovativo che ha coinvolto otto istituti scolastici di Milano, Barcellona e Madrid, raccontato a Zai.Time
Redazione | 24 novembre 2022

Affrontare, prevenire e ridurre la violenza di genere tra gli adolescenti. Pregiudizi, luoghi comuni, frasi sessiste e atteggiamenti non inclusivi spesso possono essere presenti anche nei contesti scolastici causando disagio sociale e psicologico nei confronti di chi vive la discriminazione. 

Per questo motivo il progetto “Cut all ties”, promosso da due organizzazioni non governative (ACRA e ABD), entra direttamente nelle scuole, partendo da un programma innovativo educativo che ha coinvolto otto scuole superiori tra Barcellona, Madrid e Milano, proseguendo con la realizzazione di un documentario, passando per un lavoro portato avanti sui social. 

Gamification per sensibilizzare

Il punto di forza del progetto non è però unicamente quello di potenziare i laboratori formativi, ma di puntare infatti anche sul gamification, una strategia che impiega il gioco e il meccanismo della “sfida” per produrre cambiamenti sociali nelle credenze e nei comportamenti delle giovani generazioni. 

Challenge sui social 

I ragazzi sono stati coinvolti attivamente in alcune challenge anche social. 

A parlare del progetto, ai microfoni di Zai.Time, la trasmissione partecipata dalle studentesse e studenti in onda su Radio Zainet, Radio Jeans e Hotblockradio, Michele Spreafico, formatore di ACRA: “Si tratta di un progetto europeo che si è sviluppato in diverse città. Io faccio parte della ONG Acra che si è occupata di implementare questo progetto in alcune scuole di Milano. L’obiettivo è quello di prevenire la violenza di genere fra adolescenti e il laboratorio sulla tematica si è sviluppato in due scuole superiori professionali di Milano. Mi sono occupato di organizzare percorsi laboratoriali di sei incontri per ciascuna di queste scuole per portare la tematica all’interno delle classi e capire la percezione del problema fra gli adolescenti”. 

Nuove generazioni più sensibili alle discriminazioni di genere

Sulle percezione degli studenti registrate sulla tematica Spreafico ha raccontato: “Siamo andati in un Istituto tecnico con indirizzo turistico e in un ex alberghiero. Il progetto ha coinvolto ragazze/i di 17 anni e la tematica è risultata di grande interesse. Alcuni progetti europei vengono realizzate sulle tematiche più in voga, ma in questo caso il tema è molto attinente a quello di cui vogliono parlare i ragazzi. Abbiamo notato che alcune problematiche sono vissute anche all’interno della scuola". 

Il no delle ragazze alla divisa nelle scuole


Fra le varie problematiche emerse: “All’interno dell’Ipssar c’era ancora la divisa con le donne che devono indossare la gonna e gli uomini i pantaloni e questa scelta, soprattutto dalle ragazze, era vissuta come una forzatura. Una divisa imposta sul proprio sesso biologico è una delle criticità che è emersa. Il contesto italiano vede un doppio binario: da una parte le nuove generazioni sono molto aperte a parlare delle discriminazioni di genere, dall’altra parte c’è una sorta di resistenza ad aprirsi a queste esigenze. Abbiamo ancora questa concezione che l’uomo e le donne devono comportarsi, rispettivamente, in modi diversi, quando nelle nuove generazioni questo non accade più”.