Filosofia a distanza? Così insegno la libertà
La testimonianza di una Professoressa di Filosofia che ricorda ai suoi studenti la lezione di Spinoza
Alessandra Vaccari, Docente di Filosofia e Storia, Liceo Statale Classico scientifico e Sportivo “M. L. King” - Genova | 24 marzo 2020

“Buongiorno, ragazzi! Come state? Siete pronti a concludere il nostro viaggio nel mondo di Spinoza?” Così questa mattina ho iniziato la mia lezione di Filosofia via web con le  studentesse e gli studenti del Liceo “M. L. King” di Genova e, malgrado siano passati ormai una decina di giorni da quando ho avviato le  video  lezioni su Google Meet, in modalità D.A.D. (Didattica a distanza, la chiamano) non smetto di sorprendermi e di essere felice di vedere che all’ora stabilita, uno dopo l’altro, i ragazzi  si collegano puntuali al nostro appuntamento. Per un momento ascolto il breve resoconto quotidiano di ciascuno e poi pronti... via a trattare della ”razionalizzazione” dell’Assoluto per Spinoza e della sua figura di uomo libero. Già… la libertà… quella a cui ciascuno di noi è costretto a rinunciare per avere salva la propria e l’altrui vita, restando a casa, come recita l’onnipresente  l’hashtag sui social e i mass-media, per  dare seguito ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che negli ultimi giorni si sono susseguiti, sempre più restrittivi, contro l’emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus, il Covid-19, la cui sigla evoca l’arma letale di un film fantascientifico, purtroppo tragicamente reale.

 Già…  la libertà, dicevo, quella il cui vento noi docenti abbiamo  il compito di far percepire sui volti assorti, a tratti sorridenti, dei nostri ragazzi, chiusi in casa, nel loro microcosmo familiare che, come quello di ciascuno, è attanagliato dalla paura e dalla preoccupazione. Sì,  ora è  anche il  turno dei docenti di ogni ordine e grado che fanno squadra contro il Coronavirus. Tutti insieme a creare delle aperture nelle pareti delle case dei nostri allievi per fare uscire l’immaginazione, per valicare i limiti del tempo e dello spazio, per aiutare a sognare e sperare che sì, a breve,  la vita sociale riprenderà e, con il dolore nel cuore per chi non ce l’ha fatta, torneremo a sentire il profumo della primavera e il calore dell’estate all’aperto, per le strade delle città italiane, così belle, e mai come ora ci sembrano tali.

È il  modo di noi insegnanti per stare a fianco dei medici e degli infermieri che in prima linea, senza risparmiarsi e rischiando la vita, combattono il virus. Noi nelle retrovie con il nostro esserci, con il nostro entrare nelle case degli alunni, con le nostre video lezioni, un po’ sofferte, vista la mole di lavoro  di questa modalità,  inizialmente un po’ improvvisate e poi sempre più organizzate, proviamo a far trascorrere in modo costruttivo il tempo, a rendere normale ciò che normale non è, a rafforzare e formare i nostri alunni, il bene più caro, il nostro futuro

“Cosa diceva Spinoza, a proposito dei doveri dei cittadini, nel trattato teologico-politico,  prof?”

“..che gli uomini non potevano vivere in pace senza che ciascuno rinunciasse al diritto di agire soltanto in base alla decisione della sua mente.”…quanto mai attuale caro, vecchio Spinoza…