Russia-Ucraina, facciamo chiarezza
Il punto della situazione, le cause e i possibili scenari
Martina Cereda | 9 febbraio 2022

Negli ultimi mesi 100.000 soldati russi sono stati spostati vicino ai confini con l’Ucraina. Il presidente Putin ha affermato che potrebbe invadere l’Ucraina se NATO, USA e Unione Europea non offrissero garanzie scritte che si ritireranno dall’Europa orientale e non permettano all’Ucraina di aderire alla NATO.

I motivi delle tensioni

L’impressione è che Putin voglia costringere l’Occidente ad accettare una riduzione della sua presenza militare, ritenuta una minaccia per la Russia. Mosca afferma che da anni la NATO sta inviando truppe vicino ai suoi confini nei paesi dell’Europa dell’est come Lettonia, Lituania, Estonia e Polonia. Ritiene anche fondamentale che l’Ucraina non diventi mai un membro della NATO. Da tempo l’Ucraina cerca di entrare nell’alleanza, mentre la Russia vuole mantenere la propria influenza sull’ex repubblica sovietica da cui passa il 40% del gas russo destinato all’Europa. Inoltre la Russia considera l'Ucraina un “cuscinetto territoriale” per mantenere le distanze con gli Stati Uniti. Dopo la caduta dell’URSS, gli USA hanno espanso la loro influenza economica e militare, attraverso la NATO, verso l’Europa orientale arrivando molto vicino ai confini russi. Annettendo l’Ucraina alla NATO questa vicinanza si assottiglierebbe ulteriormente.

La situazione

I paesi occidentali sono compatti nel condannare un’eventuale invasione. Al momento, si stanno usando tutti i canali diplomatici possibili. Alcune nazioni hanno però inviato armamenti e soldati a Kiev, nel Mar Baltico e nei paesi NATO come Bulgaria, Lituania e Romania. La Russia è stata anche minacciata di pesanti sanzioni economiche. A queste nazioni più dure, si contrappongono altre, che non vogliono provocare Mosca e che sono disposte ad accogliere in parte le sue richieste dichiarando che la difesa reciproca dei membri della NATO è garantita dall’art. 5, ma l’Ucraina nonostante sia un partner importante non ne fa parte.  Lo scorso lunedì, il presidente francese Macron e il presidente russo Putin si sono incontrati e hanno parlato delle tensioni tra Russia e Ucraina. L’ incontro durato oltre 5 ore non ha portato a nulla di concreto per quanto riguarda il ritiro dei militari dai confini ucraini. Macron è però convinto che non ci sia un reale interesse ad invadere l’Ucraina da parte di Putin, ma che invece voglia ottenere rassicurazioni certe sull’espansione della NATO verso est. Nelle stesse ore si sono incontrati anche il presidente americano e il cancelliere tedesco, i quali hanno ribadito che in caso di invasione nei confronti dell’Ucraina, tutta la NATO è pronta a reagire.

Possibili scenari

Un'eventuale invasione causerebbe la migrazione di migliaia di sfollati e rifugiati con perdite umane altissime. Una possibile guerra informatica ed elettronica creerebbe gravi disagi compromettendo servizi pubblici e sistemi finanziari. Le conseguenze sull’economia sono legate soprattutto alle forniture di gas. Di fatto, nonostante tutta la diplomazia schierata, la sicurezza dell’Europa non è mai stata così a rischio in un momento in cui ci si sta lentamente riprendendo da un periodo di pandemia che ha destabilizzato tutti.