La digitalizzazione siamo noi
I fondi per l’innovazione digitale devono partire dalla formazione e dall’orientamento. Il resto, lasciatelo fare a noi
Andrea Delcuratolo | 13 novembre 2021

Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: nella tabella di marcia che indica come devono essere spesi i fondi europei, questo è il primo punto su cui investire. E se, in quanto a cultura, non possiamo lamentarci, le note dolenti (dolentissime) arrivano in ambito “digitalizzazione e innovazione”.

Il budget

Il PNRR rappresenta quindi una grande occasione di ripartenza e una delle sue missioni più importanti è quella di mettere i giovani al centro del Paese. Per il settore “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, sono stati stanziati 40,32 miliardi di Euro di cui 9,75 miliardi per digitalizzazione e sicurezza nella pubblica amministrazione; 23,89 miliardi di euro per digitalizzazione, innovazione, competitività nel sistema produttivo; 6,68 miliardi di euro per turismo e cultura in chiave 4.0.

I giovani al centro di un paese più digitale

In questo settore, noi giovani chiediamo di essere i principali protagonisti, forti degli ultimi dati Verti, secondo cui i ragazzi con un’età compresa dai 23 ai 32 anni (87%) e gli adulti dai 33 ai 37 anni (85%) sono considerati esperti digitali. Gli investimenti in questo settore devono guardare a Millennial e GenZ, fornendo posti di lavoro ma anche una formazione adeguata sin dalla scuola e dei corretti percorsi di orientamento che ci aiutino a guardare oltre le solite strade lavorative e formative che ci vengono proposte. È prevista infatti l’istituzione di un Servizio Civile Digitale, attraverso il reclutamento di diverse migliaia di giovani che aiuteranno altri utenti ad acquisire competenze digitali di base. Ovviamente sarà poi necessario mettere mano alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, sia in termini di opportunità di lavoro che in termini di esercizio dei diritti di cittadinanza e fruizione di servizi, ma prima di ogni cosa servirà garantire l’accesso a internet in tutto il Paese, eliminando l’ampio divario territoriale tra nord e sud.

Come valorizzare e digitalizzare la cultura?

Gli interventi sul patrimonio fisico saranno accompagnati da un importante sforzo per la digitalizzazione di quanto custodito in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura, così da consentire a cittadini e operatori di settore di esplorare nuove forme di fruizione del patrimonio culturale e di avere un più semplice ed efficace rapporto con la pubblica amministrazione. Una infrastruttura digitale nazionale raccoglierà integrerà e conserverà le risorse digitali, rendendole disponibili per la fruizione pubblica attraverso piattaforme dedicate. I giovani saranno determinanti nella creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi da parte di imprese culturali/creative e start-up innovative, con l’obiettivo finale di stimolare un’economia basata sulla circolazione della conoscenza.