Nazismo ieri e oggi
Se 15 anni fa il numero di persone che negava l’esistenza dell’olocausto era del 2,7%, oggi è del 15,6%.
Elena Ducato | 30 aprile 2021

Il fenomeno del Nazismo potrebbe apparentemente sembrarci ben distante dalla realtà in cui viviamo, ma purtroppo una fetta della popolazione mondiale si rispecchia tutt’oggi in questa ideologia malata e si comporta di conseguenza.

Le origini

Storicamente il partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, meglio conosciuto come partito Nazista, prese il potere in Germania nel 1933.Seguiva un’ideologia di estrema destra, caratterizzata da una forte connotazione nazionalistica, militaristica e antisemita. Ottenne un grandissimo consenso nella Germania prebellica grazie ad Adolf Hitler, che l’anno successivo avrebbe ricostituito il Reich e si sarebbe auto proclamato Führer, letteralmente “guida”, del popolo tedesco.  Solo qualche anno più tardi, nel 1935, vennero promulgate le Leggi razziali di Norimberga, che rappresentarono una tappa fondamentale nel processo che ha condotto all’Olocausto e sanciscono “l’isolamento biologico” degli ebrei dal resto della popolazione. Erano sviluppate in due punti: la legge sulla cittadinanza del Reich, che negava alla popolazione giudaica la cittadinanza tedesca e dunque tutti i diritti garantiti ai cittadini, come quello al voto, e la Legge della protezione del sangue e dell’onore, secondo la quale gli ebrei e i tedeschi non potevano sposarsi o convivere e le donne tedesche di religione ebraica al di sotto dei 45 anni non potevano lavorare.  Le leggi varate contro gli ebrei, a partire da quel momento, furono tantissime. Tra le tante, nel 1938, venne approvata quella della “Selezione degli individui” che si serviva della sterilizzazione come mezzo per migliorare e selezionare la purezza della razza ariana ed eliminare le vite ritenute di nessun valore. Le vittime di questa aberrante legge erano: ebrei, zingari, omosessuali e disabili in quanto “insudiciavano”, come affermava lo stesso Hitler, la razza ariana tedesca, da lui ritenuta superiore alle altre e destinata a dominare l’Europa. Proprio questo principio ha portato alla creazione dei ghetti nel 1940 e alla “Soluzione Finale della Questione Ebraica” nel 1941. Lo sterminio di massa ha portato alla morte circa 15 milioni di uomini, di cui 6milioni ebrei, costretti a vivere nei campi di concentramento in condizioni disumane e inimmaginabili.

Negazionisti

Nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e i numeri spaventosi delle morti, c’è chi afferma che Auschwitz, le camere a gas e lo sterminio in genere siano solamente un’invenzione della propaganda alleata. Sono i cosiddetti negazionisti, il cui numero purtroppo cresce ogni anno. Se 15 anni fa il numero di persone che negava l’esistenza dell’olocausto era del 2,7%, oggi è del 15,6%.

Naziskin

Al fianco dei negazionisti ci sono i cosiddetti “Naziskin”, che si identificano con l’ideologia nazista e ricorrono a metodi violenti ed intimidatori per minacciare le stesse vittime designate da Hitler 80 anni prima. Episodi recenti e significativi come la profanazione con svastiche e scritte antisemite delle tombe di un cimitero ebraico in Francia oppure i più moderni attacchi mediatici atti a diffamare e screditare le persone di religione ebraica, ci devono davvero fare riflettere su quanto l’ignoranza e l’odio razziale siano preponderanti nella realtà del XXI secolo.