Bologna, città vivibile ma provinciale
Cosa chiediamo alle città che vanno al voto?
Rocco Sarno e Gregorio Somma | 27 settembre 2021

Come descriveresti Bologna con un aggettivo?

Rocco: Multiculturale. Da sempre ha accettato una moltitudine di realtà e culture da tutto il mondo.

Gregorio: Vivibile, anzi: super vivibile! È una città in cui trovi l’indispensabile a portata di mano. Da una parte all’altra del centro a piedi ci metti mezz’ora.

 

Quale pensi che sia la più grande urgenza per migliorare Bologna?

Rocco: Potenziare la mobilità all’interno della città. Rispetto ad altre metropoli italiane gli spostamenti richiedono molto tempo e non sono comodi, soprattutto per noi minorenni.

Gregorio: L’organizzazione della città: Bologna ha grandi potenzialità per il turismo ma ci sono molte contraddizioni. Per esempio Piazza Verdi, che è un luogo storico molto bello della città, viene rovinata dal degrado.

 

In quale settore invece pensi che Bologna sia un esempio rispetto ad altre città?

Rocco: L’offerta culturale è impareggiabile: sia di intrattenimento sia come iniziative culturali non ci sono eguali in Italia. Bologna è una città a misura di essere umano. È una città molto accogliente.

Gregorio: Il turismo. Bologna è visitata per la sua storia, Piazza Maggiore è una delle piazze più celebri di Italia.

 

Cosa pensi si possa fare per migliorare il tuo quartiere/comune per i giovani?

Rocco: Abito nel quartiere Navile. Nel mio quartiere si dovrebbero ampliare le occasioni di incontro per i giovani, al momento ci sono pochi luoghi di aggregazione e temo possa diventare un quartiere-dormitorio.

Greogorio: Beh, vivo nel quartiere Colli/San Mamolo. Non posso lamentarmi, vivo in un gran bel quartiere che è tranquillo e organizzato bene, sono molto contento del quartiere in cui abito.

 

Pensi che il Comune faccia abbastanza per i giovani?

Rocco: Dalla mia esperienza personale penso che Bologna possa incentivare la diffusione culturale maggiormente favorendo le occasioni per consentire ai giovani di esprimersi in campo artistico. Promuovere artisti emergenti, concerti e iniziative culturali dedicate ai più piccoli.

Gregorio: Le scuole potrebbero essere organizzate meglio: gli istituti sono il perno fondamentale dell’adolescenza e molti di questi cadono a pezzi. Tutte le scuole dentro le mura o nel centro storico non possono essere ristrutturate in maniera massiccia e cominciano a essere delle strutture pericolose.

 

Come vedi Bologna tra dieci anni?

Rocco: La immagino come un centro nevralgico per l’alta tecnologia. Verranno installati dei super computer per lo studio delle previsioni meteorologiche e anche per altre applicazioni legate all’intelligenza artificiale e ad altri studi sperimentali.

Gregorio: Ultimamente a mio avviso Bologna sta peggiorando molto. Alcuni posti non li frequento più perché ci sono spesso risse. Spero che fra dieci anni migliori, purtroppo però non ho grandi aspettative per questa città.

 

Vuoi restare a Bologna o immagini il tuo futuro altrove?

Rocco: Il mio futuro è al di fuori di Bologna: non per forza slegato dalla città, ma sicuramente ho una grande curiosità nel viaggiare e conoscere il mondo. Questo non significa per forza che tutto questo non possa collegarsi anche alle mie radici, quindi alla città di Bologna.

Gregorio: Non penso resterò a Bologna. Voglio uscire dalla mia bolla, dalla mia comfort zone. Vorrei provare ad andare in una città più grande come Roma o Milano. Poi vedremo gli studi o il lavoro dove mi porteranno… comunque no, non penso resterò a Bologna.