Rassegna stampa internazionale: dalle donne degli USA 2020 alla violenza in Francia
Uno sguardo sulle notizie provenienti oggi dalle rubriche estere delle principali testate
Giulia Costantino | 30 novembre 2020

Torna l’appuntamento di Zai.net con la rassegna stampa internazionale, vediamo insieme le principali notizie che arrivano oggi dal mondo.

USA 2020

Nella pagina dedicata agli esteri del Corriere della Sera troviamo un articolo a cura di Andrea Marinelli, Massimo Gaggi e Marilisa Palumbo, dedicato ancora una volta alla nuova squadra di governo che il neopresidente eletto Joe Biden sta costruendo. Questa volta ci riportano però un interessante focus sul mondo femminile: “America 2020-2021: il ritorno delle donne”. Oltre alla auspicata nomina della nativa Haaland, infatti, vi sono diverse donne che già sono state scelte per il governo Biden: Yellen a capo del Ministero del tesoro, Haines che sarà direttrice della National Intelligence e Linda Thomans Greenfield, che presiederà gli Affari Africani. Boccata di aria fresca, dato che molte di queste figure rappresentano una “prima volta”.

Nel frattempo, leggiamo su Repubblica: “Trump non cede, imbroglio enorme”. Concede l’ex presidente a Fox News la prima intervista dopo il voto, nella quale tuona: “incredibile come l’hanno fatta franca”. Continua Donald Trump a non accettare la sconfitta e a denunciare frodi, definite da tutti i media e anche dalle corti dei vari Stati, inesistenti, specialmente dopo tutti i ricorsi, le verifiche e i riconteggi.

Una Francia violenta 

Passiamo ora a notizie che arrivano da più vicino, ma che sembrano molto simili a ciò che siamo abituati a leggere da oltreoceano. In Francia, infatti, nelle ultime settimane si è sentito parlare di macabri episodi di violenza, oltre che di pericolosi attentati, da parte delle forze dell’ordine verso civili, in particolare con scopi razzisti dato che le vittime sono state prima Michel Zecler, produttore musicale di colore, e poi il siriano Ameer Alhalbi, come ci riporta nel numero di oggi La Stampa, con l’articolo a cura del corrispondente da Parigi Leonardo Martinelli. “La violenza incombe sul paese, ma qui non siamo in America” così il titolo. Di fatti, questi episodi che stanno scatenando molte polemiche in Francia e in tutta Europa, non sono nuove ai nostri occhi, dopo l’ondata di proteste avvenuta nell’ultimo anno negli Stati Uniti a causa dell’ingiustificata violenza da parte delle forze dell’ordine sulla popolazione afroamericana.

In un’intervista al giornalista francese Bernard Guetta, Francesca Paci sempre della Stampa, ha chiesto se in Francia non stessimo assistendo ai germogli di una versione europea del movimento Black Lives Matter. Guetta ha risposto però, che nonostante la violenza e il razzismo non si tratta di fenomeni simili a quelli americani, anche perché in Francia la discriminazione avviene di più verso la popolazione di origine araba.- La situazione è tesa- dice -e la gente è frustrata, ma il governo francese è forte e presente.-

Il dramma del “paese perfetto”

Ci spostiamo ora in estremo oriente, notizie inquietanti arrivano dal Giappone, paese in cui nell’ultimo mese si è raggiunta la soglia dei 2000 suicidi, così ci riporta La Stampa nell’articolo di Elena Loewenthal intitolato: “Quelle giapponesi che non vogliono più vivere”. Si, perché la maggior parte delle persone che, nel paese orientale più rinomato per la sua qualità di vita, tentano o riescono a togliersi la vita, sono donne. Il tasso di suicidi femminili in Giappone è aumentato dell’83 percento nel mese di ottobre. L’esperta di suicidi giapponese Michiko Ueda, non ritiene c’entri nulla la pandemia, anche perché in Giappone il suo impatto è stato minimo se paragonato a altre nazioni. Non si può negare, però, la sensazione di incertezza e di sfiducia nel mondo che tutto questo ha portato, specialmente in campo lavorativo. Nei paesi con una severa cultura aziendale come quella nipponica, non è facile farsi strada e avere certezze, specialmente se si è una donna.