Quella delle discoteche è una crisi profonda che ha attraversato il Paese a partire dagli anni 2000. Le numerose strutture che prima dominavano le coste delle località marittime e le strade più popolari delle città metropolitane, oggi si riducono a grandi fantasmi dismessi e abitati solo dagli amanti dei luoghi abbandonati. Così negli ultimi 15 anni l’Italia ha visto chiudere 2700 discoteche, riducendosi a circa 2000 in tutta la penisola, meno di un terzo di quelle presenti rispetto agli anni ‘90. Anche dal punto di vista economico la crisi dei locali notturni ha avuto un impatto importante: se nel 2005 la loro presenza contribuiva con un fatturato di 1.4 miliardi, dopo la pandemia si arriva a malapena ai 410 milioni.
Ma se le discoteche e i giovani che le frequentano sono sempre meno, dove vanno a ballare oggi i ragazzi? Insieme alla scomparsa dei nightclub negli anni abbiamo assistito a una controtendenza importante: la nascita di un clubbing alternativo che non ha luogo nei grandi locali, ma nelle case private, nei luoghi pubblici poco frequentati e nei grandi festival di musica.
Al primo posto tra i nuovi luoghi dove si balla ci sono sicuramente le case private. Le case degli amici (più spesso di amici di amici) aprono la strada a una nuova visione della vita notturna: non più ore in una discoteca a ballare sotto la musica martellante e assordante circondati da assoluti sconosciuti, ma festini tra compagni di classe e conoscenti in cui a fare da padrona è l’apparente intimità della festa, la confidenza e i giochi tra coetanei, a partire da quelli alcolici. L’elemento che contraddistingue questa nuova modalità di divertimento è sicuramente la libertà: da che musica ascoltare fino alla quantità di alcool da assumere: se nelle discoteche stiamo assistendo a un veloce allontanamento da drink e cocktail non possiamo di certo dire la stessa cosa per le feste private, dove l’alcool è autogestito dai ragazzi e spesso presente in quantità fuori misura.
Se avete vissuto l’adolescenza negli ultimi 10 anni in una grande città, saprete per certo che il venerdì e il sabato sera si passano nella maggior parte dei casi in due modi: a una festa privata o a ballare in qualche luogo pubblico apparentemente abbandonato o poco frequentato. Per gli adolescenti romani per molto tempo questo luogo è stato il Ponte della Musica, nello specifico il tratto di lungotevere sottostante. Sono luoghi spesso vicini ai licei del luogo in cui i ragazzi si ritrovano in grandi gruppi. In questo caso viene meno la caratteristica dell’intimità in favore della confusione della moltitudine, ma anche stavolta si tratta di una situazione più indipendente rispetto a una discoteca comune: puoi passare la nottata a ballare in vicinanza delle casse o allontanarti e parlare con gli altri studenti. Anzi, il motivo per cui molte persone frequentano queste feste, è proprio la volontà di conoscere i propri coetanei in un contesto più “libero e divertente” dei corridoi della scuola.
Non possiamo sottovalutare poi la tendenza sempre maggiore dei ragazzi a frequentare festival musicali, anche durante il giorno. Negli ultimi anni a cambiare non è stato solo il modo in cui i ragazzi passano le serate, ma anche le modalità di fruizione della musica: se prima la musica si ascoltava dai dischi, alla radio o in discoteca, oggi è possibile fruire di musiche e canzoni praticamente ovunque e in qualsiasi modalità. Sempre più spesso i ragazzi scelgono di assistere a concerti per divertirsi o frequentare festival interamente dedicati a un genere musicale: come la techno, il reggaeton o la musica house. Anche in questo caso si tratta di una tendenza che allontana i giovani dalle discoteche e i luoghi esclusivamente notturni, in favore di grandi spazi aperti in cui poter godere della musica anche a partire dal giorno o dal pomeriggio, ma soprattutto in cui poter ascoltare esattamente il genere che desideri.
Mentre le discoteche perdono sempre più terreno tra gli adolescenti, nascono luoghi in loro sostituzione estremamente diversi gli uni dagli altri, ma tutti accomunati dalla volontà di regalare ai ragazzi una nuova libertà, anche nella modalità di divertimento.