Ecco le ragioni che spingono i giovani a partire e lasciare l'Italia:
Giovanni, 16 anni: Dal momento che vorrei lavorare in ambito militare, se dovessi lavorare all’estero farei l’addetto militare in un’ambasciata o un ufficiale in missioni, oppure seguirei addestramenti.
Flavia, 17 anni: Non riuscirei a stare all’estero più di un certo periodo, perché sono affezionata a Roma e non penso di riuscire a cambiare città.
Azzurra, 17 anni: Vorrei lasciare il Paese in cui sono nata perché trovo importante nella vita mettersi in gioco e relazionarsi con culture e società differenti, infatti non tornerei in Italia.
Camilla, 17 anni: Vorrei vivere all’estero, ma non sono sicura di potermelo permettere.
Matteo, 18 anni: Sono proiettato per vivere all’estero diversi anni della mia vita e tornare in Italia in età matura perché ritengo che qui non ci sia margine di crescita per i giovani in ambito lavorativo, specialmente in settori come finanza e investment banking, ma allo stesso tempo credo che un ricco in Italia viva meglio che in altri Paesi.
Roberto, 17 anni: Io vorrei lavorare per qualche anno in una società straniera e conquistare una posizione tale da poter tornare in Italia e lavorare in smart-working o in una filiale dell’azienda qui.
Stella, 17 anni: Una città straniera sarebbe una cornice perfetta per il tipo di lavoro che voglio fare.
Nataly, 16 anni: Vivere all’estero significherebbe sfidare me stessa e uscire dalla mia comfort-zone. Sarebbe una sfida per me stessa trovare nuove opportunità lavorative e non solo, conoscere nuove persone con mentalità diverse, imparare ad adattarmi a situazioni improvvise.
Lorenzo, 20 anni: Non appena ne avrò la possibilità, io volerò via da qua: l’Italia è pessima dal punto di vista sia della sicurezza, sia del lavoro, sia della politica.
Sofia, 16 anni: Da una parte, all’estero c’è più offerta di lavoro; dall’altra, non so cosa mi troverei e non avrei punti di riferimento.