Niente giustizia per Young Dolph: assolto Govan, la mente dietro l’omicidio
Dopo quattro anni dalla morte di Dolph il verdetto su Hernandez Govan
Svolta inattesa (e infelice) nel processo per l’omicidio di Young Dolph. Giovedì 21 agosto si è concluso il procedimento contro Hernandez Govan, accusato di essere l’intermediario tra i killer e chi avrebbe ordinato l’omicidio del rapper. Dopo oltre due ore di camera di consiglio, la giuria ha dichiarato Govan non colpevole sia di omicidio di primo grado che di cospirazione. Al momento della lettura del verdetto, Govan ha abbracciato i suoi avvocati, mentre le immagini della sentenza hanno iniziato a circolare online.
Il rapper, al secolo Adolph Robert Thornton Jr., era stato ucciso il 17 novembre 2021 dentro la pasticceria Makeda’s Homemade Butter Cookies, uno dei suoi luoghi preferiti a Memphis. Due uomini mascherati aprirono il fuoco, togliendogli la vita a soli 36 anni. Per il delitto furono incriminati tre uomini: Justin Johnson, già condannato all’ergastolo più 35 anni lo scorso settembre; Cornelius Smith, che ha ammesso il proprio ruolo e testimoniato contro Johnson e Govan in cambio di una pena ridotta; infine Hernandez Govan, che però adesso è stato assolto da tutte le accuse.
Secondo l’accusa, dietro l’omicidio ci sarebbe stato Anthony “Big Jook” Mims, fratello di Yo Gotti e figura centrale nella scena di Memphis, che avrebbe messo una taglia da 100 mila dollari su Dolph a causa di un conflitto mai sopito. Govan, stando a questa ricostruzione, avrebbe tentato di incassare la ricompensa organizzando l’attacco insieme a Johnson e Smith e chiedendo una commissione di diecimila dollari.
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Ma la giuria non ha ritenuto sufficiente questa versione, assolvendo Govan. Da segnalare che Big Jook è stato ucciso a Memphis nel gennaio 2025, aggiungendo un ulteriore strato di tensione a una vicenda già drammatica.