Radio, filo invisibile di passione
Mandragola Editrice arriva all’Università Popolare di Rosignano Solvay
Redazione | 5 ottobre 2020

Microfono “in spalla” e radiokit in biblioteca: l’Università Popolare di Rosignano Solvay scopre il piacere della diretta radiofonica, grazie a un progetto ancora in fase embrionale ma tutto da scoprire. Riccardo Cotumaccio, giornalista radiofonico ha inaugurato la radio nei locali della struttura nata nel 1945, registrando la puntata zero di quello che si prospetta essere un palinsesto di tutto rispetto: dalla storia del Centro culturale alla musica classica, passando per il teatro e l’universo Lakota Sioux.

Da settantacinque anni, nella sede del Cinema-Teatro Solvay, si alternano attività di ogni tipo. Le stagioni liriche, concertistiche e di prosa hanno conferito da subito una forte dimensione culturale, che negli anni a seguire ha mantenuto le promesse iniziali. Ora, però, è tempo di accendere i microfoni! Introdotti dal presidente dell’Università Popolare Andrea Gattini, i vari proponenti hanno avanzato idee di grande spessore. Marcello Gattini per un viaggio nella riscoperta musicale; Letizia Innocenti e Maurizio Preziosi per un approfondimento dell’opera classica; Claudio Creatini per la recitazione teatrale e Michele Manfrin per approfondire le caratteristiche del gruppo etnico nordamericano dei Sioux: trasmissioni di ampio respiro culturale nell’idea di un’emittente dalle tematiche internazionali. In un momento di difficoltà per il paese lo strumento della radio può essere la risposta sia per l’ascoltatore che per il conduttore, entrambi legati da un filo invisibile chiamato passione.