Lockdown, gli animali aiutano a fronteggiare la solitudine
Il 94,4% degli intervistati ritiene che il suo animale abbia avuto effetti positivi sulla famiglia durante il lockdown
Greta Borgonovo | 22 febbraio 2021

I nostri amici a quattro zampe ci hanno aiutato a mantenere una migliore salute mentale durante il lockdown, riducendo la solitudine. A dimostrarlo è una ricerca condotta dall’Università di York e dall’Università di Lincoln.

Lo studio ha coinvolto oltre 6000 partecipanti, il 90% dei quali possedeva almeno un animale durante il periodo di lockdown nel Regno Unito (dal 23 marzo al 1° giugno 2020). Il 94,4% degli intervistati ritiene che il suo animale abbia avuto effetti positivi sulla famiglia durante il lockdown, mentre il 94,9% dichiara di non poter immaginare questo periodo senza il suo animale domestico. L’86,5% dei partecipanti afferma che il proprio animale lo abbia aiutato ad affrontare l'emergenza Covid-19 dal punto di vista emozionale. I dati prendono in considerazione varie specie di animali, senza grandi differenze nei risultati: "La forza del legame emozionale con gli animali da compagnia non differisce statisticamente a seconda della specie dell’animale", afferma la dottoressa Elena Ratschen del Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di York, "questo vuol dire che in media le persone nel nostro esperimento si sentivano tanto legate ad un porcellino d’india quanto ad un cane".

Tuttavia, le preoccupazioni non sono mancate. Il 68% dei padroni riporta di essere stato in pensiero per il suo animale a causa del Covid-19, soprattutto per il ristretto accesso alle cure veterinarie (40,8%) e per l'incertezza di chi si sarebbe occupato di lui nel caso di sua impossibilità perché malato (22%). A riguardo, il co-autore della ricerca, il professor Daniel Mills della Scuola di Scienze della Vita dell’Università di Lincoln, raccomanda di soddisfare i bisogni del proprio animale domestico "per evitare effetti nocivi sia sulle persone che sugli animali stessi".

La dottoressa Ratschen precisa comunque che "è importante capire che le scoperte di questo studio non hanno rilevanza clinica e non vogliono suggerire alle persone di acquistare animali per proteggere la loro salute mentale durante la pandemia".

Nonostante le difficoltà, quasi tutti i partecipanti hanno riportato di non aver preso in considerazione l’idea di dar via il proprio animale dall’inizio dell'emergenza. Un dato che ribadisce, ancora una volta, come il legame che si crea con gli animali domestici sia considerato speciale e irrinunciabile.