Carmen Panepinto Zayati: chi è l’ingegnera Miss Universo
La rappresentante dell’Italia a Miss Universo è ingegnera. Uno schiaffo in faccia a pregiudizi e stereotipi
Leonardo Durante | 5 febbraio 2024

Carmen Panepinto Zayati ha frequentato l'Università di Pisa, dove ha conseguito la laurea in Ingegneria elettronica; attualmente è studentessa presso la Scuola Superiore Sant'Anna, dove frequenta il corso di laurea magistrale in Ingegneria bionica con focus Biorobotica. Non solo ha vinto il Samsung Innovation Camp e partecipato a una summer school di Cambridge, ma ha anche rappresentato l’Italia a miss Universe 2023. Due anime erroneamente ritenute agli antipodi.

Hai dimostrato una grande versatilità, come se avessi già vissuto due vite. Come hai conciliato carriera accademica e Miss Universe?

Il fatto che mi sia stato spesso chiesto cosa ci faccia un’ingegnere in un concorso come Miss Universe, mi fa pensare che c’è qualcosa che non va nel nostro modo di pensare. Tutto parte dal concetto di bellezza, una bellezza interna che se è grande si trasmette all’esterno sottoforma di energia per far sorridere gli altri.

Aver partecipato a miss Universo ti dà una grande visibilità, specie per sostenere l’empowerment femminile nel campo della tecnologia. Come vorresti continuare questa mission?

Molte ragazze, dopo il concorso, mi hanno scritto dicendomi “ho deciso di studiare una disciplina scientifica grazie a quello che tu stai dicendo”. Voglio continuare a trovare modi per ispirare le donne a studiare queste materie. Il mese prossimo parteciperò a una conferenza stampa per presentare alla Camera dei Deputati la proposta di legge che vuole dedicare una settimana all’anno alla promozione delle discipline STEM.

Se avessi un superpotere per aiutare le ragazze che un giorno studieranno discipline STEM, quale sarebbe?

Il potere di non avere mai paura, perché fa paura essere così poche donne in un campo del genere. In triennale, su 120 eravamo in quattro ragazze: ti senti a disagio, ti chiedi “sono nel posto giusto?”. Noi donne siamo spesso sottovalutate, non si aspettano i nostri risultati. A mio avviso, manca una persona a cui ispirarsi: se ci fossero più donne in questi settori, ci sarebbero più modelli che potrebbero ispirare a intraprendere queste carriere.