Addio 18App, ecco la Carta culturale e la Carta del Merito
In cosa consiste la riforma e perché è criticabile
Maddalena Scocco | 12 gennaio 2023

A partire dal 2024 il bonus per i diciottenni così come lo conoscevamo sarà sostituito dalla Carta cultura e dalla Carta del merito.

18app e Carta cultura giovani

La 18app era stata introdotta nel 2016 da Renzi e consisteva in un bonus dal valore di 500 euro destinato ai neo maggiorenni da spendere in libri, musica, cinema, teatro e corsi di lingua. La Carta cultura giovani invece consisterà in 500 euro da spendere in cultura destinati però solo alle ragazze ai ragazzi la cui famiglia ha un ISEE inferiore ai 35 mila euro; i 500 euro della Carta merito andranno agli studenti che alla maturità otterranno 100/100. Le due carte sono cumulabili.

Come sono stati spesi i bonus

Come riportato dal Corriere della sera, nel 2021 i due terzi del denaro stanziato sono stati spesi in libri (e-book compresi, che rappresentano però una piccola parte). È stata anche data una spinta al settore dello spettacolo (fondamentale dopo il covid): nel 2021 oltre 22 milioni sono stati spesi in concerti e spettacoli musicali live e 14 milioni in CD, vinili e servizi musicali in streaming. La 18app è quindi stata un importante contributo per editoria e musica, tenendo in vita dei settori in crisi.
È vero che tra 2018 e 2020, 17 milioni di euro sono stati frodati, ma questi equivalgono al solo 3,84% della spesa.

Perché la riforma è sbagliata

Nel tentativo di recuperare denaro da distribuire in modo diverso, Giorgia Meloni ha ristretto i destinatari dei bonus. La riforma è discutibile per quattro motivi:
1) Non incoraggia tutti alla cultura, ma solo una piccola parte;
2) La Carta merito si basa sul voto di maturità, dato purtroppo non del tutto veritiero: le percentuali più alte degli studenti che si sono diplomati con lode nell'anno scolastico 2021-2022 si registrano in Calabria (6,6%), e Puglia (6,3%), quando la media nazionale è 3,4%. Considerando che oltre il 60% degli studenti in Calabria non raggiunge il livello base richiesto delle competenze in italiano e matematica, possiamo considerare il voto di maturità uno specchio sincero delle abilità di studenti e studentesse italiani?
3) Si basa sull'ISEE. Visti i dati dell'evasione fiscale nel nostro paese, non possiamo ritenere l'ISEE un valore sincero;
4) Dal momento che sarà stanziato meno denaro, meno denaro andrà ai settori della cultura, che di conseguenza vedranno una diminuzione delle entrate.