Il riscatto del rap passa attraverso l’utilizzo del genere da parte delle istituzioni a scopi sociali, i due rapper Geolier e Paky hanno suonato in carcere per i detenuti di Poggioreale
Redazione
Il sindaco Gaetano Manfredi ha incontrato i detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, prima dell’esibizione dei rapper Paky e Geolier. Nell’ambito di Napoli Città della Musica, il progetto varato nelle scorse settimane dal Comune di Napoli e patrocinato dal Comune di Napoli oltre che promosso dal Garante campano dei detenuti, si sono esibiti i due rapper. L’attività si inserisce nell’ambito delle azioni di sviluppo del territorio, con particolare focus sulla necessità di inclusione e l’attenzione al disagio dell’amministrazione napoletana.
«Siete cittadini di Napoli come tutti gli altri e intendiamo prenderci cura di voi» – ha detto il sindaco Gaetano Manfredi ai detenuti, il comune ha promosso alcune attività ricreative per i reclusi di Poggioreale, con il fine di semplificare il loro reinserimento nella società dopo lo sconto della pena. In occasione della prima giornata dedicata a queste attività il comune ha portato due ragazzi, che Napoli l’hanno nel sangue: i rapper Paky e Geolier. Il rap è un modo per incontrare le istituzioni e parlare con i detenuti per evitare ”che parole come inclusione e contrasto al disagio sociale non rimangano soltanto degli slogan” per usare le parole de sindaco Manfredi di Napoli.