Concerti del rapper ebreo Matisyahu boicottati dallo staff dei teatri
Redazione | 16 February 2024

Eventi cancellati per “motivi di sicurezza”

L’artista rap reggae ebreo Matisyahu ha dichiarato che i suoi concerti previsti per questa settimana in Arizona e nel Nuovo Messico sono stati cancellati a causa di uno sciopero del personale per “preoccupazioni per la sicurezza”. In un post di giovedì su X, il rapper, nato Matthew Paul Miller, ha scritto che lui e la sua band “avrebbero dovuto suonare un concerto sold out al Meow Wolf” mercoledì e che era “entusiasta per il concerto di giovedì al Rialto Theatre di Tucson”. “Invece, il personale di questi luoghi ha rifiutato di presentarsi al lavoro, costringendo alla cancellazione degli eventi”, recitava il post. “Senza il nostro consenso, il luogo a Santa Fe ha disinformato i nostri fan, annunciando che la cancellazione era dovuta a ‘preoccupazioni per la sicurezza’, quando l’unico problema era un gruppo di personale contrario a lavorare per il mio spettacolo”.

Il post prosegue “Stasera a Tucson abbiamo offerto di supplire alle loro carenze di personale a nostre spese, ma senza successo. Lo fanno o perché sono antisemiti o perché hanno confuso la loro empatia per il popolo palestinese con l’odio per qualcuno come me che prova empatia sia per gli israeliani che per i palestinesi”, poi conclude “È veramente un giorno triste quando il dialogo con coloro con cui non si è d’accordo viene abbandonato per l’incitamento all’odio e per zittire l’espressione artistica. Purtroppo, sembra che sempre più persone stiano scegliendo di associarsi ad azioni che dividono”.
Inizialmente, il Rialto Theatre aveva risposto dicendo che aveva cambiato idea e deciso che lo spettacolo si sarebbe comunque tenuto, solo per ribaltare la decisione poco dopo, citando carenza di personale e dichiarando “daremo sempre la priorità alla sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri ospiti”. Poco dopo, il rapper ha contrastato la cancellazione offrendo un concerto gratuito in un piccolo locale di Tucson.

Nell’ultimo periodo sono state diverse le iniziative internazionali di boicottaggio anti-israeliano mirate proprio a impedire la realizzazione di eventi culturali, come ad esempio il rifiuto di partecipare all’ultima edizione del Lucca Comics di ZeroCalcare e Amnesty International. L’idea alla base è una pacifica opposizione alla guerra tra gli Stati di Israele e Palestina e la richiesta del riconoscimento della terra palestinese ma purtroppo il confine tra atti di boicottaggio per un fine giusto e atti di gratuito antisemitismo non è sempre riconosciuto chiaramente nella narrazione mediatica.