Languishing, il sentimento della pandemia
La parola “Languishing” è stata coniata dal sociologo Corey Keys, che ha basato la sua ricerca sull’ipotesi che le persone che in questo periodo stanno “languendo” e sono inconsapevoli del proprio malessere, sono quelle che tra dieci anni potrebbero soffrire di disturbi psicologici
Anita Perini | 26 aprile 2021

Con il termine “Languishing” si intende una sensazione di ristagno e di vuoto, un’assenza di gioia e di entusiasmo che caratterizza le giornate di molte persone dall’inizio del lockdown. “Ti senti come se guardassi la tua vita da un finestrino appannato”, scrive sul New York Times Adam Grant, psicologo alla University of Pennsylvania: “Il ‘languishing’ spegne la tua motivazione e distrugge la tua capacità di concentrarti”, aggiunge.

Sintomi

L’associazione di questo sentimento alla pandemia non è stata immediata, in quanto i sintomi non erano facilmente riconoscibili: difficoltà di concentrazione, incapacità di provare entusiasmo nei confronti del vaccino, e quindi verso la soluzione del problema della pandemia e la tendenza a vivere le giornate seguendo una routine monotona. La parola “Languishing” è stata coniata dal sociologo Corey Keys, che ha basato la sua ricerca sull’ipotesi che le persone che in questo periodo stanno “languendo” e sono inconsapevoli del proprio malessere, sono quelle che tra dieci anni potrebbero soffrire di disturbi psicologici. La sensazione viene descritta come una sorta di sindrome depressiva, legata all’incapacità di percepire se stessi e al lento scivolare nella solitudine, essendo “indifferenti alla propria indifferenza”.

Come uscirne?

Secondo lo psicologo Adam Grant occorre in primo luogo prendere coscienza del problema e riuscire a pensare che questa emozione negativa riguarda tante persone in tutto il mondo. Per superare lo stato di “languishing”, scrive ancora il New York Times, è necessario “lasciarsi andare”, dedicarsi a hobbies e progetti a cui si tiene, dandosi piccoli e raggiungibili obiettivi. Non si tratta di una soluzione facile dal momento che il problema è la difficoltà a concentrarsi. L'attenzione frammentata è nemica dell'impegno. Riconoscendo che il fenomeno del “languishing” è comune a molti, è possibile iniziare a dare voce a questa silenziosa disperazione e individuare un percorso psicologico che conduca fuori dal vuoto.