Tagli all'editoria. L'FNSI in piazza a Montecitorio: "Così cancellate il giornalismo"
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) è scesa oggi in piazza per protestare contro il taglio dei contributi all'editoria previsto nella manovra economica...
R.C. | 18 dicembre 2018

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana  (Fnsi) è scesa oggi in piazza per protestare contro il taglio dei contributi all'editoria previsto nella manovra economica. L'appuntamento si è tenuto in piazza Montecitorio, davanti alla Camera e a pochi metri da Palazzo Chigi.

ll presidente Giuseppe Giulietti, al fianco del segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, ha spiegato: "Siamo qui per dire no all'emendamento alla legge di Bilancio che prevede di arrivare entro 4 anni alla cancellazione definitiva di ogni contributo, quindi che colpirà, per usare l'espressione del presidente Mattarella, le voci delle diversità e delle differenze. Si incomincia con il fondo dell'editoria, poi Radio Radicale, poi toccherà al fondo dell'emittenza e al fondo delle agenzie. L'obiettivo è cancellare le voci critiche, è consentire che l'informazione si faccia solo in Rete e senza domande. Insomma, l'obiettivo è, come dice il presidente Trump, al quale si ispirano questi signori,  cancellare la funzione dei giornalisti".

Anche il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, nel suo discorso alla stampa parlamentare per gli auguri natalizi si è pronunciata sulla protesta dei giornalisti: "Sono e sarò sempre una convinta assertrice del pluralismo e della libertà di stampa e, di conseguenza, anche della necessità di supportare le voci dell'informazione con tutti gli strumenti a disposizione delle istituzioni. C'è bisogno di riscoprire anche una narrazione delle cose positive, delle eccellenze: un compito che vede i giornalisti in prima fila. Facendo leva sulle vostre professionalità, sulle vostre competenze, sulla vostra sensibilità, siate le sentinelle della verità dei fatti, i testimoni di tutto ciò che viene detto e viene fatto".

Presente anche Lidia Gattini, vicepresidente Culturmedia con delega all'editoria. Queste le sue parole: “Se passasse questo maxi emendamento, essendo erogati i contributi a posteriori, diverse imprese si vedrebbero costrette a ridimensionare l’organico già dal primo gennaio o a chiudere proprio”.

Per scongiurare un provvedimento che farebbe strame di imprese e del diritto dei cittadini ad essere informati, gli editori indipendenti aderenti ad Alleanza delle Cooperative, File Fisc e Uspi hanno inviato un appello al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, chiedendo al Governo “un ripensamento urgente”.