A proposito di temperature: il barometro dell'odio
Le parole sono importanti, specialmente in questo momento, specialmente sui social
Chiara Colasanti | 27 febbraio 2018

La campagna elettorale è quasi arrivata alla sua naturale conclusione: il 4 marzo ci saranno le elezioni e negli ultimi giorni (ma purtroppo negli ultimi  anni) ci siamo abituati a leggere sfoghi personali e fake news tremende che ci indignano, ma che, in generale, quasi non ci fanno più effetto.

La situazione non può rimanere immutata e il cambiamento è necessario, così come è necessario anche avere un quadro generale della frequenza con cui i candidati e i loro sostenitori inneggiano all'odio, alla xenofobia e al razzismo in generale.
La manifestazione di sabato scorso non può e non deve rimanere un episodio isolato e circoscritto: l'impegno antifascismo e antirazzismo deve essere costante, soprattutto quando le elezioni saranno passate e la situazione continuerà a non migliorare.

Amnesty International ha così creato il "barometro dell'odio": questo strumento, creato all'interno della campagna "Conta fino a 10", aggrega e mostra attraverso grafici dinamici e in costante aggiornamento il lavoro di monitoraggio delle dichiarazioni e dei commenti postati sui profili social ufficiali di un campione rappresentativo di candidati alle elezioni.

A questo link potrete trovare il risultato delle monitorazioni legate al barometro dell'odio, così da poter essere anche maggiormente informati e preparati in vista della chiamata alle urne, che per molti sarà la prima.