Il mestiere di rinascere
Storie di attività nate o sbocciate in piena pandemia
Chiara Ungaro, 17 anni e Alessia Cesaretti, 16 anni | 12 maggio 2021

Nell’ultimo anno i media ci hanno sempre proposto storie di vita cambiate, turbate e distrutte a causa delle gravi conseguenze economiche e lavorative che la pandemia ha portato. Chi è riuscito a trovare lavoro è stato ritenuto fortunato, chi ha deciso di investire in un’attività, un folle! Ma spesso genio e follia combaciano.  Siamo andate così alla ricerca di “folli” su tutto il territorio nazionale, scoprendo storie bellissime, fatte di resilienza e di resistenza, di coraggio e costanza.

Shirin Tulipani - il you pick field della Brianza

Shirin Tulipani è un progetto nato da una famiglia della Brianza durante il periodo del lockdown. Un campo di tulipani U-PICK, un angolo di paradiso caratterizzato da un'esplosione di colori dei 35.000 da raccogliere alla loro fioritura. Nonostante le difficoltà per la perdita del lavoro e la realizzazione di questo nuovo progetto così impegnativo, questa famiglia è riuscita a creare un ambiente di serenità dove i lombardi, particolarmente colpiti dal virus, hanno potuto lasciarsi alle spalle per qualche ora il mondo esterno. “Volevamo creare qualcosa che facesse bene allo spirito”, afferma uno dei membri della famiglia. Oggi Shirin ha raggiunto una popolarità tale da continuare questo progetto anche in altre regioni… Stiamo ancora rifiorendo!

Plant in home - ecologia e design

Plant in home è un’azienda nata nei primi mesi del lockdown a Roma, da due fratelli ed un loro amico, ma aperta ufficialmente a distanza di poco più di un anno. Cosa fanno esattamente? “Arrediamo con le piante”, spiega Emiliano Sallustri, uno dei fondatori della piattaforma. Questi giovani imprenditori non si limitano a spedire le piante ma informano il cliente sulla manutenzione della pianta ricevuta e, anche dopo la spedizione, con un team di interior designer aiutano ad usare le piante come strumento per arredare le proprie case al meglio. Design ed ecologia, facendo attenzione a tutti i materiali usati: “Si possono arredare case con materiali assolutamente sostenibili, ecologici” spiega Sallustri, tutti gli imballaggi sono ecologici e le piante arrivano in pochissimo tempo per mantenerle ancora sane ed in vita.

Cantera - ristorante meat fusion

Cantera è un ristorante meat fusion a Roma, nel quartiere Parioli, nato dall’idea di cinque ragazzi che a dicembre del 2019 erano riusciti finalmente a trovare il locale adatto per realizzare il loro progetto. “L’idea era quella di fare un ristorante di carne senza pasta - spiega Alessandro Sollevanti, uno dei fondatori - perciò abbiamo sviluppato quella del sushi di carne, che secondo noi era innovativa e divertente”. Il ristorante avrebbe dovuto aprire il 17 marzo 2020, ma a causa del lockdown nazionale annunciato il 10 marzo, è stato aperto il 27 maggio 2020. Sebbene le aspettative fossero altre, avviare l’attività in un momento così critico è servito ai ragazzi per iniziare con pochi coperti, imparare e migliorare, con l’obiettivo di espandersi. Per adattarsi alla situazione, il ristorante è stato convertito in un delivery e tutti i dipendenti in rider. La sorte è stata dalla loro parte, come afferma Alessandro Sollevanti: “Abbiamo avuto la fortuna che il nostro prodotto si prestasse al delivery, perché il sushi di carne essendo freddo arriva bene a casa”.

Webefy - web agency

“È partito tutto da un computer, una tastiera, un mouse, ricerche su Google e da tanta voglia di non farsi schiacciare dal peso dello smart working, né farsi combattere dal Covid” sono queste le parole di Lorenzo De Canonico, fondatore di Webefy, una web agency che si occupa di Digital Marketing. La startup nasce un anno fa proprio per fronteggiare le esigenze delle aziende durante la pandemia. “Il punto di forza di webefy è il lato umano”, l’agenzia dimostra infatti che anche senza una stretta di mano è possibile creare un rapporto con il cliente. Lo staff di Webefy sta ora progettando di offrire pacchetti consulenze, tramite chiamate o videochiamate, continuando a sfruttare la distanza.