L'angolo delle coppe europee - Real-Liverpool e Marsiglia-Atletico: in Europa comanda Madrid
Roberto Bertoni | 6 maggio 2018

Lo sapevamo già, ma in questa settimana ne abbiamo avuto la conferma: in Europa comanda Madrid. Non solo il Real, ormai giunto alla terza finale di Champions in tre anni, di cui le ultime due vittoriose (nel 2016 proprio contro l'Atletico, ai rigori, a San Siro), ma anche l'Atletico di Simeone per l'appunto, il quale, battendo l'Arsenal di un Wenger al passo d'addio, si è qualificato per la finale di Europa League che si disputerà il prossimo 16 maggio a Lione. 

Un gol di Diego Costa, inspiegabile scarto del Chelsea di Conte, sul finire del primo tempo è bastato ai madrileni per avere la meglio sui londinesi e accedere all'atto conclusivo di una competizione che hanno già conquistato nel 2010 e nel 2012, dimostrando di essere una delle migliori realtà del calcio continentale. 

Per Simeone sarà la quarta finale europea in sette stagioni alla guida dei colchoneros, di cui una vinta (nel 2012, proprio in Europa League) e due perse, entrambi contro il Real, in Champions. 

L'avversario dei biancorossi sarà il Marsiglia di un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano: Rudi Garcia, ex allenatore della Roma, la cui squadra ha perso 2 a 1 col Salisburgo ma si è qualificata in virtù del 2 a 0 dell'andata. 

In Champions, invece, a nulla sono servite al Bayern le reti di Kimmich James Rodriguez, visto che un Karim Benzema in gran forma ha realizzato la doppietta che ha regalato la finale agli uomini di Zidane.

Nell'altra semifinale, prosegue l'incubo della Roma contro il Liverpool. Non è bastato, infatti, ai ragazzi di Di Francesco il 4 a 2 ottenuto in casa contro i reds, grazie all'autorete di Milner e alle reti di Džeko e Nainngolan (doppietta). Prosegue la maledizione iniziata trentaquattro anni fa con la sconfitta patita ai rigori, all'Olimpico, contro uno dei Liverpool più forti di sempre. All'epoca, sbagliarono dal dischetto Conti Graziani e i giallorossi videro svanire la Coppa dei Campioni. Stavolta, avendo gigioneggiato troppo sia a Liverpool che nella prima mezz'ora in casa, hanno visto svanire la possibilità di andare a sfidare il Real a Kiev. Se Pallotta compie qualche investimento adeguato e Di Francesco spiega ai suoi che le partite durano novanta minuti, tuttavia, la Roma ha ottime probabilità di essere protagonista anche l'anno prossimo.