Amor cortese e amore oggi. Perché non esiste più il sentimento dei grandi poeti
Viaggio nel sentimento che viene raccontato in tutta la letteratura
Asia Carola | 8 febbraio 2021

L'amore è sempre lo stesso sentimento? La risposta è no. L’amore nel corso del tempo ha subito varie deviazioni, ha avuto tante fasi e tante interpretazioni. Colui che ha cambiato la concezione d’amore, è il tempo, che ha provocato la sua radicale evoluzione.

I valori nel Medioevo

Nel Medioevo l’amore ha giocato un ruolo fondamentale per gli artisti, i poeti, e tutte le altre persone del tempo. è proprio in questo periodo che si affacciano modelli di comportamento più raffinati ed eleganti dovuti all'avvento dei valori cavallereschi della classe feudale, che trapassano nell’ideale cortese. Alle virtù tipicamente cavalleresche si aggiungono altre virtù come la liberalità, ovvero il disprezzo di ogni meschino attaccamento all’interesse materiale e la generosità disinteressata nel donare; la magnanimità, che è la capacità di compiere gesti sublimi di rinuncia e di sacrificio che rivelano la mancanza di ogni interesse egoistico; e il culto della misura, sapiente dominio di sé, l’atteggiamento signorile che non scade mai in eccessi ritenuti volgari. La cortesia è un ideale per pochi, di una élite gelosamente chiusa che respinge tutti coloro che non sono spiritualmente all’altezza di quei valori e stili di vita.  Queste persone vengono definite villani, infatti l’antitesi cortesia/villania è uno dei fondamenti della concezione della vita di questa élite e avrà un'importanza centrale anche nelle sue espressioni letterarie. In questa concezione acquista un rilievo primario la donna, che nella cavalleria originaria non aveva posto (se non come creatura debole da difendere), mentre ora diviene il simbolo stesso della "cortesia" e della “gentilezza", il soggetto intorno a cui ruota tutto questo sistema di virtù; anzi, è ritenuta addirittura la fonte da cui esse si originano, perché ingentilisce tutti coloro che vengono in contatto con lei. Diventa il tema dominante della letteratura di questo periodo, e si traduce in una particolare concezione dell'amore.

L'amor cortese

 L'amor cortese è una concezione che appare per la prima volta nella poesia lirica dei trovatori provenzali, nella Francia meridionale, ma avrà poi lunga fortuna, sia nella letteratura del Nord della Francia sia nelle tradizioni poetiche italiana e germanica. Questa concezione subisce, a seconda delle epoche e degli ambienti, numerose trasformazioni, ma si possono riconoscere alcuni aspetti basilari. La donna è vista dall'amante come un essere sublime e irraggiungibile, in certi casi addirittura divino, tale da produrre effetti miracolosi e da essere degno di venerazione. L'uomo si pone pertanto in un atteggiamento di inferiorità rispetto alla donna amata, presentandosi come suo umile servitore. L'uomo può innamorarsi della donna senza mai averla vista, solo per fama, e adorarla da lontano; e nella sua totale devozione, l'amante non chiede nulla in cambio dei suoi servigi. L'amore è perpetuamente inappagato. Non si tratta tuttavia di amore spirituale, platonico, anzi, l'amore presenta spesso accese note sensuali, ma il possesso della donna è destinato a non concretizzarsi; l'amore impossibile genera sofferenza, tormento, ma anche gioia. L'esercizio di devozione alla donna ingentilisce l'animo, lo nobilita, lo purifica di ogni viltà o rozzezza. Amore si identifica infatti con “cortesia": solo chi è cortese può amare e si tratta di un amore adultero, che si svolge rigorosamente al di fuori del vincolo coniugale. Ciò si spiega anche storicamente col fatto che, nelle classi alte, il matrimonio era un puro e semplice contratto, stipulato per ragioni dinastiche o economiche. Il carattere adultero dell’amore esige il segreto, che tuteli l’onore della donna; per questo il suo nome non viene mai pronunciato dai poeti: alla donna si può alludere solo attraverso uno pseudonimo (senhal), per timore dei "malparlieri"  che possono spargere dicerie maligne. L'amore è una passione esclusiva, totale, esaltante, dinanzi a cui tutto si svaluta, tanto che si parla appunto di “culto della donna" e di “religione dell'amore" provocando un conflitto tra amore e religione, tra culto per la donna e culto per Dio.                                                                                         

Dante e lo Stil Novo

Quest’amore fu definito da Dante Alighieri blasfemo e bruto; il sommo poeta, principale esponente del Dolce Stil Novo, decantava l’amore come un movimento spirituale che vedeva la donna come creatura angelicata, filo conduttore con Dio. Il Dolce Stil Novo, è una nuova tendenza poetica a Firenze, che si avvia a divenire il centro guida della cultura italiana. I poeti che ne sono esponenti, i fiorentini Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni, Dino Frescobaldi, a cui si aggiunge il pistoiese Cino de’ Sigibuldi, si staccano nettamente dagli orientamenti dei rimatori toscani della generazione di Guittone e dalla precedente tradizione siciliana e provenzale; è uno stile più limpido e piano, che viene appunto definito col termine tecnico «dolce». Per quanto riguarda i contenuti, all'omaggio feudale rivolto alla dama, che era tipico dell'amor cortese, si sostituisce una visione più spiritualizzata della donna, che viene esaltata come angelo in terra e dispensatrice di salvezza (anche se per questi temi la novità non è assoluta, in quanto spunti affini si potevano già rinvenire nella tradizione precedente). Più sensibile è invece lo stacco dalla tradizione in due altri aspetti: l'attenzione concentrata con più rigore sull'interiorità dell’amante, con l’esclusione di ogni riferimento a situazioni esterne, e l'aspirazione a sostituire la corte reale, che era lo sfondo della poesia provenzale e siciliana, con una corte tutta ideale, composta da una cerchia ristretta di spiriti eletti, dotati di alta cultura. Uno dei temi centrali è appunto l'identificazione di «amore» e «gentilezza» che è indizio di una superiore nobiltà d’animo. Questi motivi erano già presenti nella tradizione cortese precedente, ma il contesto in cui vengono ripresi ne modifica profondamente il senso. I protagonisti stilnovisti sono: Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, il giurista Cino de’ Sigibuldi da Pistoia. Anche Dante Alighieri, nella sua giovinezza, fa parte del gruppo, e scrive liriche in cui riprende temi e forme di Guinizzelli e Cavalcanti. Ma ben presto si stacca da queste tendenze, per seguire altre direzioni. Lo dimostra la Vita Nuova, in cui la successione delle liriche e il commento che le accompagna trasformano la vicenda amorosa in una complessa vicenda mistica e simbolica, un viaggio verso Dio con la donna amata per guida. La contraddizione tra amore e religione, che attraversava tutta la tradizione della poesia cortese, è risolta da Dante a favore della religione, con il rifiuto di ogni ambigua contaminazione. La visione della Donna Angelo, ricorrente nelle opere dei poeti stilnovisti, serviva ad avvicinare l’uomo all’Altissimo con un amore spirituale e non lussurioso, come accadeva nei secoli precedenti.

L'amore oggi

L’amor cortese è l’amore puro, che tutti noi sogniamo, la forma di amore che dovrebbe persistere ai nostri giorni, ma che purtroppo non esiste più.  Non si dovrebbero neanche paragonare l’amore del Medioevo all’amore di noi moderni, perché purtroppo le differenze sono davvero tante, forse anche troppe. Adesso siamo in un nuovo mondo. Quel mondo in cui ci si innamora su Internet, attraverso varie applicazioni, i social network e i siti di incontri. Abbiamo perso il valore del tempo che si trascorre insieme, il valore dell’attesa, del desiderio. Nei secoli scorsi, per conquistare una persona era necessario impegnarsi e trasmettere in modo idoneo ciò che si sentiva nel cuore, dimostrandolo attraverso gesti e parole, che ai giorni d’oggi sono soltanto sfocati e antichi ricordi. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma la maggior parte delle relazioni sono proprio così. Oggi giorno l’amore è mercificato e privato della sua spiritualità, l’amore romantico e puro è davvero raro e difficile da trovare, perché le persone hanno paura di essere anime vere, limpide, a causa della paura di essere vulnerabili, risultare deboli o anche ridicoli. Ma l’amore è questo, è spogliarsi delle proprie insicurezze e trovare qualcuno compatibile che legga i sentimenti del tuo cuore in modo tale da farti sentire speciale, giusto. L'amore moderno a volte è violento e meschino, quando la donna rifiuta il corteggiamento, l’amante si infuria e tutto diventa solo una questione di possesso. La gentilezza, la semplicità di ogni gesto sono andate perdute; molti fatti ci spingono a non credere più in questi valori: i divorzi, gli abusi, i femminicidi, questioni che vanno oltre le classiche delusioni amore.  Eppure, nonostante la continua sfiducia in cui le cronache ci gettano quotidianamente, l'amore continua a esistere e - per quanto raro - è oggi più libero e aperto. Lontano dagli schermi dei computer, nella vita reale, l'amore continua a esistere ed evolversi. Ben lontano dal sentimento cortese delle poesie che continuano a farci sognare, è un sentimeto complicato, fatto di dolore, emozioni, sentimenti, risate, lacrime, sorrisi, abbracci, baci... ma soprattutto l’amore è una vita che va vissuta.